Rapinatore sbadato arrestato in metro

L'uomo, assalite le Poste di via Moretto, ha tentato una rocambolesca fuga su bus e metrobus, dimenticando però un tesserino di riconoscimento.

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    polizia_auto_poliziotto(Red.) Rapina, poco prima delle 13 di lunedì 30 marzo, all’ufficio postale di via Moretto, a Brescia.
    Un uomo, italiano, armato di coltello, ha fatto irruzione alle Poste, minacciando una dipendente per ottenere il denaro. Il bandito è riuscito a mettere le mani su un bottino piuttosto esiguo, 200 euro in monete e banconote di piccolo taglio. Una volta prelevata la somma, è poi fuggito in direzione di Corso Martiri della Libertà. Fino a qui potrebbe sembrare la normale cronaca di un episodio di criminalità, come altri. A fare la differenza, questa volta, è stato però il comportamento del malvivente, forse alle prime armi nella carriera criminale.
    Cosa è accaduto? Inviata la segnalazione della rapina alla Polizia di Stato, sono scattate le ricerche dell’uomo-. Una volante della questura, giunta sul posto, ha incrociato e bloccato un autobus lungo la sua via di percorrenza. Su quell’autobus era salito il cittadino in fuga che, vista la volante,è sceso precipitosamente alla fermata di via Porcellaga.
    Il conducente del mezzo pubblico, accortosi della strana reazione del cittadino alla vista della Polizia, ha quindi segnalato aglia genti la direzione intrapresa dal fuggitivo, che si è diretto alla stazione Vittoria della metropolitana, riuscendo a salire sul primo convoglio disponibile e sfuggendo così alla cattura. A questo punto, la sala operativa 113 ha contattato la centrale della metropolitana per fare bloccare i treni alla fermata Marconi mentre una volante si è intanto diretta alla stazione. Il rapinatore, sceso dal treno, tentando di far perdere le proprie tracce, ha cercato di salire su un convoglio in direzione opposta, non riuscendovi, perchè, appunto, la circolazione era stata momentaneamente interrotta. L’uomo, riconosciuto grazie anche alle segnalazioni dei cittadini, è stato quindi  arrestato. Ad incastrarlo le immagini delle telecamere nella filiale delle Poste e anche quelle presenti nelle due stazioni della metropolitana.
    Non solo, il rapinatore sbadato aveva lasciato sul suo percorso numerose tracce inequivocabilmente riconducibili a lui, utilizzate poi come indizi a suo carico. Nella concitazione della rapina, infatti, nella sede delle Poste aveva smarrito il suo tesserino personale della ”mensa per i poveri”, con i suoi dati. Sul treno, poco dopo, è stato rinvenutoil suo scaldacollo, ma anche il coltello usato nella rapina ed il denaro sottratto alle Poste.

     

     

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