Banca d’Italia, Brescia rafforza la sua sede

L'organismo verso una riorganizzazione: da 58 si passerà a 39 filiali. Ma le più importanti avranno più poteri.

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    Palazzo_della_banca_d'italia(red.) Alla fine del 2018 la rete della Banca d’Italia, rileva il comunicato dell’istituto centrale, sarà costituita da 39 Filiali, rispetto alle 58 attuali. Erano 97 nel 2007. Tra il 1999 e il 2013 le altre tre principali banche centrali dell’Eurosistema hanno pure ridimensionato l’estensione delle loro reti territoriali: da 154 a 50 filiali la Bundesbank, da 211 a 127 la Banca di Francia, da 52 a 15 la Banca di Spagna.
    L’intervento organizzativo è coerente con l’evoluzione delle funzioni della Banca. All’aumentato impegno nella vigilanza bancaria e finanziaria, sia prudenziale sia a tutela della clientela, nel contributo al disegno e alla gestione operativa della politica monetaria comune, nell’analisi economica, nella gestione e sorveglianza del sistema dei pagamenti, si contrappone la flessione dei compiti di tesoreria provinciale dello Stato e di quelli legati alla circolazione delle banconote.
    Questa sarà la tendenza anche per i prossimi anni. In tale prospettiva, la riforma rafforzerà il ruolo delle 20 Filiali situate nei capoluoghi di regione e delle altre 6 Filiali “ad ampia operatività” (Brescia, Bolzano, Verona, Forlì, Salerno, Catania), a cui si aggiungeranno ulteriori 6 Filiali (Agrigento, Sassari, Livorno, Pescara, Lecce e Reggio Calabria) innalzate a quel rango; si manterranno le 6 Filiali specializzate nel “trattamento del contante” (Bergamo, Piacenza, Padova, Arezzo, Roma CDM, Foggia) e la Succursale di Roma, impegnata prevalentemente nelle attività di tesoreria centrale; continueranno a operare le tre divisioni distaccate di vigilanza di Cuneo, Vicenza e Udine, mentre quelle di Caltanissetta, Cosenza e Pisa saranno ricondotte all’interno di Filiali vicine. Verranno infine chiuse 19 delle 25 Filiali che attualmente offrono servizi a utenti individuali, servizi e utenti ormai fortemente ridotti.

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