Chiari, due tribunali per la Fondazione contesa

Bocciato il ricorso al Tar della governance uscente. I Giudici bresciani confermano la validità dell’attuale governance guidata da Franzoglio.

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    tribunale slide(red.) Una battaglia per la guida della Fondazione Bertinotti-Formenti di Chiari (Brescia), che ha subito un nuovo colpo di scena giovedì 5 marzo, a seguito del pronunciamento sia del Tribunale Amministrativo Regionale che del Tribunale Ordinario Civile.
    Il Tribunale Civile era stato attivato dai signori Gorlani, Sbaraini, Arrigotti e Bortolini, appoggiati dal Sindaco di Chiari tramite l’intervento volontario in giudizio, perché ordinasse all’insediato Consiglio di astenersi da ogni atto di amministrazione e di passare le consegne a loro favore.
    “Il Tribunale- si legge in una nota- ha apertamente disatteso le richieste dei ricorrenti, rigettando il ricorso proposto e condannando i ricorrenti al pagamento delle spese processuali”.
    “Il Giudice Civile ha rilevato che i motivi posti a fondamento del ricorso hanno trovato nella difesa della Fondazione una compiuta e puntuale risposta, meritevole di accoglimento sotto vari profili. Trattandosi di procedimento d’urgenza, il Giudice ha ritenuto di motivare sinteticamente il rigetto sulla base del “principio della ragione liquida”, evidenziando cioè tra i molteplici motivi di rigetto quello di speciale rilevanza. Il motivo è stato identificato nel difetto del “requisito di strumentalità”: il procedimento d’urgenza deve infatti essere necessariamente prodromico (anticipatorio) di un provvedimento definitivo che, in questo caso, il Giudice ha ritenuto di non poter neppure identificare. In sostanza non vi era alcuna domanda giuridicamente rilevante che potesse trovare accoglimento in un provvedimento definitivo”.
    “Il T.A.R. ha sì rigettato l’istanza cautelare proposta dai Consiglieri colpiti dal provvedimento di revoca del Sindaco, precisando tuttavia che tale rigetto prescindeva da ogni considerazione “sulla fondatezza nel merito del ricorso” che andrà esaminata in un momento successivo”.
    Il Tribunale ha rilevato che i Consiglieri ricorrenti, dopo l’approvazione del nuovo statuto da parte di Regione Lombardia, si sono dimessi per far posto a un Consiglio nominato secondo le nuove regole, composto di cinque membri e a presidenza Franzoglio, che attualmente giuda la Fondazione.
    Tale circostanza fa venir meno la necessità di decidere in via provvisoria e urgente, mancando il cosiddetto “periculum in mora”. “Il Tribunale ha in tal modo sottinteso che la presenza di un nuovo consiglio validamente insediato fa venir meno ogni pericolo in ordine a un vuoto di governance”.

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