Via Case Sparse, «acqua non potabile»

Il Comune di Brescia, sulla base delle analisi Asl effettuate sui pozzi privati, ha emesso un'ordinanza che ne vieta l'utilizzo per il consumo umano.

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    pozzi cromo(red.) Non è potabile l’acqua dei pozzi privati di via Case Sparse a Folzano (Brescia).
    Il 4 marzo 2015 A2A ha comunicato che le proprietà situate in via Case Sparse (Loc. Folzano) sono “sprovviste di allacciamento di acqua potabile”. Lo stesso giorno è stata firmata dal Sindaco, Ordinanza “contingibile-urgente” al “divieto di utilizzo dell’acqua destinata al consumo umano per le proprietà individuate dall’Asl”. Dall’archivio anagrafico del Comune di Brescia risulta che in via Case Sparse (località Folzano) sono residenti/dimoranti 36 persone di cui 7 (nessun minorenne) interessati dalle analisi dei pozzi effettuate da Asl.
    Con nota del 26 febbraio scorso l’Asl ha infatti comunicato che a seguito dei risultati delle analisi di alcuni pozzi posti in via Case Sparse, via Berther e via Noce, l’acqua prelevata “non è potabile e non può essere destinata al consumo umano”.
    Poiché dalla documentazione cartografica agli atti del Comune, nella quale risulta che la rete dell’acquedotto (allegato N°2) serve quasi la totalità delle residenze comprese nel territorio, con nota del 02.03.2015 è stata chiesta all’Azienda A2A gestore dell’acquedotto, una verifica sull’allacciamento ed i contatti di utenza in essere, per i proprietari dei pozzi indicati dall’Asl.
    “Con nota del 23 gennaio 2015- si legge in un comunicato della Loggia- il Comune di Brescia ha comunicato ai proprietari dei pozzi l’avvio della campagna di analisi delle acque da parte di Asl e Arpa”.
    Nella primavera 2008 il Comune di Brescia, l’Asl e l’Arpa di Brescia hanno posto l’attenzione alla grave situazione di inquinamento della falda da cromo VI nella zona sud-ovest della città.
    In particolare, il Settore Ambiente del Comune di Brescia ha effettuato un’indagine idrochimica nel periodo aprile – giugno 2010 per verificare la situazione di inquinamento da Cromo VI e altri inquinanti (solventi clorurati) nella falda acquifera, al fine di dare continuità alle precedenti indagini effettuate dall’ Arpa di Brescia nel periodo dicembre 2008 – maggio 2009.
    Il Comune di Brescia ha individuato tra novembre e dicembre 2014, 35 pozzi domestici (allegato n°1) avvalendosi delle comunicazioni dei cittadini privati in risposta all’avviso pubblico dell’ottobre 2010 e rilievi effettuati dagli Enti al fine di verificare la presenza di pozzi destinati al consumo umano.

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