Brescia, l’aria torna a farsi pesante

Secondo Arpa, i giorni di superamento del limite di 50 microgrammi/mc nei primi mesi del 2015 sono già 32. La situazione più critica a Milano.

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    inquinamento smog(red.) Se pensavate di poter tirare un “respiro” di sollievo, vi sbagliate. Dopo un 2014 che aveva alimentato qualche speranza di cambiamento, in Lombardia torna la solita brutta aria.  
    Ad affermarlo sono  centraline Arpa dei capoluoghi di provincia, che da mercoledì 4 marzo collocano Milano oltre ogni limite di polveri sottili, sia per la concentrazione media che per il numero di giorni all’anno (35) per i quali la Ue considera tollerabile il superamento della soglia di 50 microgrammi/mc.
    E Brescia? I valori dimicrogrammi registrati sono pari a 51,7, 41,2 microgrammi a Bergamo, 55,9 a Lodi, i 55,4 a Pavia, i 54,7 nel capoluogo lombardo, 54,4 a Cremona, 51,8 a Mantova,  49,3 aMonza. I valori più bassi a Como (37,3), Sondrio (35,3), Varese (34,7) e Lecco (28,8).
    Per quanto riguarda i giorni di superamento, Bergamo è a quota 17, 41 a Pavia e 36 a Cremona e a Milano. Lodi ha raggiunto quota 35, mentre sotto la soglia ci sono Mantova e Monza a quota 33, Brescia a 32, Como e Varese a 14, Sondrio a 11 e Lecco ad 8.
    Quest’anno la «rosa delle correnti» ha prelevato le masse d’aria più inquinate dell’area metropolitana spingendole verso sud e risparmiando i capoluoghi sopravento, pertanto l’aria è risultata respirabile nelle città alpine e prealpine: Lecco, Sondrio, Varese e Como dispongono ancora di un consistente bonus di giornate di sforamento tollerato, nonostante i fumi di caminetti e stufe molto diffuse nelle località alpine e prealpine.
    «Sappiamo bene che l’inquinamento ha molte fonti, ma i dati sulle emissioni da traffico sono chiarissimi e non concedono scappatoie» spiega Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia, ricordando che nelle aree urbane lombarde il 56% delle emissioni primarie di polveri e il 67% di quelle di NOx derivano da traffico veicolare.«La strada maestra è quella di ridurre il traffico nella regione più motorizzata d’Europa: in Lombardia con 246 autovetture per 2 chilometri, siamo al doppio dell’intensità di motorizzazione di Germania e Regno Unito, e ad oltre 4 volte quella della Francia. Se non si lavora per invertire questa anomalia, migliorando il trasporto pubblico per ridurre il ricorso all’auto di proprietà, e puntando sulla logistica ferroviaria per il trasporto merci, gli obiettivi di risanamento dell’aria resteranno irraggiungibili».

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