Emergenze ambientali: cromo VI e Pbc

La presenza del metallo pesante riscontrata in concentrazioni 70 volte oltre i limiti sotto la Tav. A Castegnato e Passirano incidenza choc di tumori al fegato.

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    pcb(red.) Duplice cattiva notizie sul fronte ambientale bresciano: come riporta Il Corriere della Sera nell’edizione di lunedì 2 marzo, la falda acquifera che scorre sotto il tracciato della Tav, ad Ospitaletto, è inquinata da cromo esavalente, per un valore di ben 70 volte oltre i limiti di legge.
    Come riferisce il quotidiano di via Solferino, il riscontro effettuato dall’Arpa (Agenzia regionale per l’Ambiente) ha rilevato valori fino a 364 microgrammi per litro.
    Nel dicembre 2014 presenza oltre i limiti di cromo esavalente (potenzialmente cancerogeno) venne riscontrata, con valori 1400 volte oltre i limiti, sotto la terza corsia dell’autostrada A4, dove si stava realizzando un sottopasso Bre.Be.Mi.
    pericolo_cromoSecondo la Provincia di Brescia, come riferisce il Corsera, il responsabile dell’inquinamento sarebbe ascrivibile ad un’azienda dic romatura della zona, «la Cotelli di via Padana Superiore» alla quale verrà a breve imposta la bonifica attraverso apposita ordinanza.
    Il secondo (grave) allarme ambientale e di salute viene sempre dalla provincia, e in particolare da due comuni della Franciacorta, Castegnato e Passirano, dove, secondo un’analisi statistica fatta da Marina Mastrantonio dell’Enea (Ente nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), le morti per tumore al fegato sono state, nel periodo 1980-2009, 727 . Un male che si unisce ad altre neoplasie, quali il cancro al pancreas (a Castegnato e Passirano), alla laringe (a Castegnato) e ai casi di morbo di Parkinson (+180 % a Castegnato).
    Un trend choccante che è stato confermato anche da Michele Magoni, responsabile dell’osservatorio epidemiologico dell’Asl.
    Lo studio Enea si è concentrato su Castegnato e Passirano perchè entrampi i territori afferiscono al Sin (Sito di interesse nazionale) Caffaro, zone in cui l’azienda chimica bresciana ha smaltito le sue scorie.
    Tuttavia, la correlazione, come riferisce il Corsera, tra la presenza di discariche al Pcb e i casi di cancro riscontrati, non è così immediata.
    La Iarc (agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) la ha appurata solo per i melanomi (evidenza sufficiente) e per i linfomi non Hodgkin e tumori alla mammella (evidenza limitata), non (ancora?) per il tumore al fegato.

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