Nibiru Planet, il capolinea si allontana?

Aib e soci non vogliono desistere e prosegue la ricerca di investitori per il polo tecnologico all'ex Fiera di Brescia.

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    fiera di Brescia(red.) Il progetto Nibiru Planet, che prevede la realizzazione del parco tecnologico che dovrebbe nascere negli spazi della ex fiera di Brescia non è (ancora) morto.
    I tempi saranno più lunghi del previsto, ma secondo quanto emerso nel corso di un vertice che si è svolto giovedì pomeriggio in Aib, Associazione industriale bresciana, è emersa la volontà di non far naufragare il piano di Micromegas Comunicazione. All’incontro erano presenti Erminio Fragassa, presidente e amministratore delegato di Micromegas, Francesco Bettoni, ex numero uno della Camera di Commercio di Brescia e promotore del parco tecnologico, GiuseppeAmbrosi, attuale presidente della CdC , Marco Bonometti, leader degli industriali bresciani, il consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, e l’imprenditore Giacomo Gnutti.
    La trattativa commerciale per Nibiru appare complessa, ma non irrealizzabile, secondo Ambrosi: sulla bilancia ci sono, da un lato, i costi per l’affitto dei padiglioni e, dall’altro le incognite che un investimento di questo genere (il primo mai realizzato in Italia) comporta.
    Il presidente della CdC ha confermato che le ricerche per eventuali investitori proseguono, pur in un clima di grande difficoltà economica come quello attuale.
    L’ipotesi è che oltre a Micromegas, ad introdurre capitali pe ril polo tecnologico dovrebbe essere Ubi Banca (con una quota del 30%) e la bresciana Gesi (Gestione servizi integrati).

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