Tagli Poste, Caparini: «Boccia convochi dirigenti»

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Poste_Italiane(red.) Dopo numerose interrogazioni al ministro Federica Guidi, se ne contano una decina solo in questi mesi, il segretario della Camera dei Deputati, il bresciano Davide Caparini si scaglia contro la “decisione unilaterale” di chiudere 61 uffici postali in Lombardia oltre che di dimezzare gli orari di apertura per altri 121.
In una lettera al presidente della Commissione Bilancio Francesco Boccia il deputato camuno sollecita come Poste Italiane sia “partecipata al 100% dal ministero dell’Economia, ha una convenzione con lo stato per la garanzia di servizi ai cittadini, riceve fondi pubblici e svolge un servizio pubblico, che il governo ha il dovere di tutelare”. E’ per questo motivo che dal Ministero dell’Economia pretendiamo “risposte e garanzie sulla qualità del servizio che deve essere capillare, continuativo ed efficace. Il piano tagli è e rimane inammissibile”.
Caparini, con i colleghi leghisti, sollecita la convocazione del “management di Poste Italiane” e denuncia la “deriva” assunta da Poste: “Invece di tutelare la qualità dei servizi essenziali l’azienda mira sempre più a fare business, offrendo ‘pacchetti’ che non hanno niente a che fare con la sua ‘mission’ pubblica”, peraltro ben retribuita dalla Stato tramite il pagamento del servizio universale che prevede uno sportello in ogni comune d’Italia. La stessa Consob – dice Caparini – evidenzia “distorsioni nei rapporti con la clientela”, “l’offerta di prodotti finanziari ad alto rischio” e “la mancanza di cautele verso la clientela più anziana”.

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