Ritratti, Storie, d-Istanti. Filippo Venezia show

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    Venezia A4-2_Pagina_3(red.) Immagini che hanno segnato la nostra vita, che sono entrate nella nostra memoria, restandovi scolpite per sempre; fotogrammi che ci accompagnano nei sogni e nella veglia, felici o tragici ma sempre sublimi per il loro significato per noi. Camminiamo con loro, in intimo passeggio, nella dolcezza della rimembranza o nel tormento dell’ossessione. Se questo accade normalmente a tutti noi, pensiamo ad un fotografo, ad una persona che per le immagini ha una passione così grande da sceglierle, anche, come compagne di lavoro.
    Per un fotografo migliaia sono gli scatti, da quelli alimentari per vendere il servizio a quelli figli dell’attenta osservazione del reale, della precisa cura dei dettagli. Sono questi ultimi ad entrare nel cuore di un artista dell’immagine, di uno come Filippo Venezia: lui i suoi scatti li conosce tutti, a tutti ha dedicato attenzione professionale, cura nella messa fuoco, concentrazione sulla luce e sulla luminosità. Perchè ogni singola fotografia è una vita immortalata, una narrazione, una testimonianza strappata all’oblio. Ma tra le migliaia di immagini la mente e il cuore ne selezionano alcune, quelle che hanno segnato momenti importanti per la vita personale e sociale, ma anche quelle che, apparentemente senza un perchè, hanno generato l’amore di padre, quel sentimento fatto di dedizione e forza d’animo, anche nelle ingratitudini. Tali sono le fotografie di questa mostra, che offre al pubblico i primi vent’anni del lavoro di Filippo Venezia, dove è possibile, soprattutto per il pubblico bresciano, riconoscere alcune situazioni, condividendo con il fotografo l’emozione del ricordo, oltre a quella della bellezza. Sono istantanee, o istanti, appunto, di un qui e di un altrove, del passato e del presente che, osservati da una ossimorica vicina distanza, suggeriscono la speranza di un futuro diverso.

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