Tav Bs-Vr, «prescrizioni insufficienti»

Per Dario Balotta, di Legambiente Lombardia, «senza quadruplicamento dei binari a fianco della linea storica, Brescia resterà tagliata fuori».

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tav(red.) «Le decine di prescrizioni approvate dalla giunta regionale non bastano per nobilitare un progetto obsoleto e sbagliato che allunga di 32 KM il percorso tra Brescia e Verona con lo (shunt di Montichiari)».
Lo afferma in una nota Dario Balotta, responsabile trasporti Legambiente della Lombardia, secondo cui «la Regione deve chiedere al Ministero delle Infrastrutture il quadruplicamento dei binari a fianco della linea storica per assicurarsi che la città di Brescia sia al centro della grande opera ferroviaria in via di definizione. Per garantire lo sviluppo anche del trasporto pendolare serve un solo tracciato che passi da Brescia e dalle stazioni del Garda. E’ questo il percorso che può alimenta il trasporto regionale, intercity e quello merci».
«L’assessore Mauro Parolini- attacca Balotta- crede di vivere nel paese delle meraviglie quando chiede che le “Frecce” passino sia sulla linea storica che su quella del progetto Cipe (shunt Montichiari). E’ bene ricordare che già ora, e sempre più in futuro, l’offerta delle “Frecce” non la farà lo Stato ma il mercato ecco perché “il modello d’esercizio” dei treni veloci non lo detterà la Regione».
«Se la nuova linea- osserva l’esponente di Legambiente– non transiterà e fermerà a Brescia e sul Garda rimarrà inesorabilmente vuota come la Tav Milano- Torino e sarà un danno incalcolabile per il turismo del Garda e per i vigneti del Lugana. Verrebbero spesi inutilmente oltre 5 mld di euro, consumato e devastato suolo e ambiente nonostante le prescrizioni. I costi aggiuntivi delle prescrizioni e delle mitigazioni andrebbero spostati su un progetto sensato come quello del quadruplicamento dei binari affiancato alla linea storica. E’ inoltre paradossale pensare che per rilanciarsi dopo 15 anni di agonia Montichiari avrebbe bisogno dell’Alta Velocità. In tutta Europa sono pochissimi i grandi scali con l’Alta Velocità e sviluppano un traffico di50/60 milioni di passeggeri e non di 10 mila passeggeri come lo scalo monclarense».

 

 

 

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