Parolini: «Turismo resti alle Regioni»

L'assessore regionale sul dibattito intorno alla modifica del Titolo Vdella Costituzione: «No ad una Governance centralizzata».

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    parolini Mauro(red.) “Solo considerando l’uso punitivo della leva fiscale, l’assenza di agevolazioni per l’Iva e l’introduzione dell’imposta di soggiorno usata per compensare i tagli ai Comuni o anche gli scarsi risultati di Italia.it ed Enit, affiorano già legittimi dubbi sulla prospettiva di una gestione esclusiva della delega al turismo da parte dello Stato”.
    Lo dice il bresciano Mauro Parolini, assessore al Turismo, Commercio e Terziario di Regione Lombardia, sul dibattito sulla riforma del Titolo V della Costituzione, in tema di delega al turismo, sottolineando che “l’arretramento dell’Italia nel ranking dei maggiori paesi turistici non è il risultato del trasferimento delle competenze alle Regioni”.
    “Certamente l’eccessiva dispersione delle attività di creazione e di promozione di prodotti turistici è un elemento di grave appesantimento della nostra competitività. Singoli comuni, piccoli consorzi, realtà composite, qualche volta gestite in modo un po’ amatoriale – ha spiegato Parolini – mettono in campo iniziative che spesso non sono visibili nel mercato globale. E anche le Regioni, benché molte di esse abbiano politiche turistiche efficaci, rischiano di non essere in grado di vincere una sfida ricca di buone opportunità per il nostro Paese”. “Ciò nonostante – ha continuato Parolini – sono convinto che pubblica amministrazione e politica possono indicare qualche obiettivo comune, ma i protagonisti devono essere sono i soggetti privati, imprenditori e lavoratori”.
    “Per questo – ha spiegato l’assessore – sto incontrando i principali soggetti pubblici e privati di grandi aree di destinazione e di ‘esperienza’ proponendo un metodo di lavoro. Con loro ho avviato l’esperienza di progetti integrati, i Distretti della Attrattività, che hanno coinvolto tutti i capoluoghi lombardi. Insieme, in soli quattro mesi, abbiamo elaborato progetti di valorizzazione e di promozione integrata delle città lombarde e erogato alle amministrazioni comunali le risorse anticipate”. “Questi criteri di libertà sollecitata, di collaborazione di soggetti autonomi, di promozione integrata e di semplificazione e flessibilità delle norme – ha continuato Parolini – sono quelli che hanno ispirato la nuova legge regionale sul turismo, che sottoporrò alla Giunta tra pochi giorni”.
    L’assessore ha infine sottolineato che “la modifica del Titolo V va ben ponderata, scegliendo, invece della facile, ma disastrosa, strada della centralizzazione, quella più faticosa, ma assai più efficace, della collaborazione tra Regioni e Stato, che nel frattempo potrebbe prendere l’iniziativa, prevedendo una norma che vincoli una quota dell’imposta di soggiorno alle attività di promozione turistica integrata di Comuni, Regioni e Stato o assumendo altre iniziative, come ad esempio la sottoscrizione di un protocollo tra Regioni e Ministero che, a partire da Expo, permetta di creare servizi sovraregionali e attività promozionali comuni all’intero Paese”.

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