Green Hill, nuova udienza a gennaio

In tribunale a Brescia, lunedì mattina, i consulenti veterinari della procura che hanno relazionato sulle terapie praticate ai cani poi soppressi.

green hill veganedited(red.) In teoria doveva essere l’ultima udienza per il processo Green Hill, ma l’udienza fissata questo lunedì in Tribunale a Brescia è stata rinviata al 12 gennaio 2015.
In aula i dirigenti dell’allevamento di cani di Montichiari (Brescia) accusati di maltrattamenti e uccisioni di animali. A gennaio il giudice ascolterà la requisitoria del pm, Ambrogio Cassiani, e le arringhe di difesa e parti civili, con l’avvocato Carla Campanaro per la Lav.
Durante la sessione di lunedì sono stati ascoltati il medico veterinario Enrico Moriconi, consulente della Procura, e Fabrizio Rueca, professore di Medicina Veterinaria dell’Università di Perugia, e Massenzio Fornasier, presidente della Società Italiana Veterinari Animali da laboratorio, consulenti della difesa di Green Hill, che hanno presentato le relazioni tecniche relative alle terapie praticate sui cani poi soppressi, oggetto del capo di imputazione inerente “l’uccisione non necessitata di animali”.
Come è stato riferito in aula, i cani affetti da rogna non venivano curati con le classiche terapie perché i farmaci avrebbero compromesso la vendita dell’animale per uso sperimentale. Per stessa ammissione della proprietà di Green Hill, i cani “invendibili” per la vivisezione che non venivano soppressi erano inviati, insieme alle fattrici, alla società britannica B&K, sempre del gruppo Marshall, per estrarne sangue e sieri.
Il dottor Moriconi ha evidenziato l’incompletezza delle schede terapeutiche dei cani, acquisite dal Tribunale, sulle quali in molti casi non c’è traccia dei trattamenti praticati sui cuccioli. Per 44 dei cani soppressi, secondo Moriconi, non ci sono evidenze che ne giustificassero la soppressione e solo a sette dei cani uccisi sarebbe stata praticata l’anestesia preventiva all’eutanasia.
«Ci auguriamo- ha commentato la Lav (Lega antivivisezione, costituitasi parte civile nel procedimento giudiziario insieme con Leal ed Enpa- che l’udienza del 12 gennaio sia quella finale e che il giudice pronunci quanto prima una sentenza di condanna».

 

 

 

 

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