Mottinelli al Cfp: “Formazione resti in capo a Provincia”

pier luigi mottinelli(red.) Il Presidente della Provincia di Brescia, Pier Luigi Mottinelli, si è recato mercoledì 17 dicembre al Centro di Formazione Professionale per un cordiale scambio degli auguri di Natale con i 100 dipendenti della sede di via Gamba, a Brescia.
E’ stata l’occasione per riflettere ulteriormente sull’importanza che ha per il territorio l’offerta formativa bresciana.
“E’ fondamentale – ha dichiarato il Presidente – che la formazione resti in capo alla Provincia perché è intimamente connessa all’Istruzione superiore, la cui competenza, in termini di programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa, è Provinciale. Ci deve dunque essere un unico Ente che a livello territoriale governi unitariamente e in modo integrato i due comparti.”
Solo nel 2014, nelle nove sedi del Centro di Formazione professionale, gestite da oltre 300 dipendenti, compreso il corpo docente, ci sono 3000 allievi dai 14 ai 19 anni, che partecipano a corsi di formazione per la qualifica professionale (triennio) o per il diploma professionale (4 anni)
“A questi alunni – ha sottolineato il Direttore del CFP Marco Mascaretti – vanno aggiunti altri 3000 utenti adulti, che si rivolgono alle nostre sedi per seguire corsi di specializzazione o di aggiornamento. Seguiamo poi 1500 ragazzi che svolgono l’esercizio di apprendistato nel mondo del lavoro”.
Numerosi gli indirizzi che il Centro di Formazione Professionale bresciano offre: dall’agricoltura all’elettricità, passando per la meccanica, l’estetica, l’acconciatura e la ristorazione.
“Siamo di fronte a numeri e indirizzi – ha dichiarato il Consigliere Gianluigi Raineri – che confermano quanto il CFP sia un punto di riferimento importante per la formazione e per il collegamento con il territorio”.
“Sono preoccupanti – ha chiosato il Presidente Mottinelli – le notizie che arrivano dalla Regione Lombardia sui tagli alla formazione professionale: le ripercussioni sul nostro territorio sarebbero pesanti e andrebbero a incidere negativamente sulla quantità e la qualità dei corsi”.

 

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