Lettere al direttore

Sorelli, care le parcelle dei legali dei dipendenti

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    orto-a-scuola-bambiniSulla stampa locale di Brescia nei giorni scorsi si riportava la notizia della transazione avvenuta fra il Comune di Brescia  ed i legali dei sette dipendenti comunali,  coinvolti nel caso giudiziario dell’asilo Sorelli relativo ad accuse di pedofilia.
    In ottemperanza al  D.P.R n.191 del 01.06.1979  esiste l’obbligo di tutela legale per l’Ente Pubblico  verso i suoi dipendenti. Le maestre ed il bidello accusati nel processo sono stati assolti ed ora i  loro legali  hanno chiesto il pagamento delle parcelle (oltre 3.100.000 €).
    A fronte di  parcelle milionarie anche ad una persona non  esperta in materia legale  alcune domande  si pongono.
    I COSTI PER LA COLLETTIVITA’. La cifra richiesta dagli avvocati difensori non è esagerata?
    Il decreto Bersani del 2006 ha abolito l’obbligo  dei minimi tariffari, anche se rimane aperta la discussione per la sua applicazione in ambito forense.  Per molte situazioni in cui  è previsto un rimborso delle spese legali viene chiesto un parere all’Ordine degli avvocati. Essendo i tariffari non rigidamente definiti  l’Ordine di Brescia verosimilmente avrà discusso a lungo sulla questione del processo Sorelli, optando infine per  cifre medie; forse esistono  altri parametri  confrontabili.
    Le liquidazioni da parte dello Stato avvenute per il medesimo processo ai legali che hanno operato in regime di gratuito patrocinio sono decisamente inferiori. Perché due Enti Pubblici riconoscono per il medesimo lavoro cifre completamente diverse? Il giudice è più tirchio del sindaco? Un ulteriore parametro potrebbe ricavarsi da eventuali preventivi. Nessuno degli avvocati ha mai presentato preventivi ai propri assistiti?
    I costi riguardano  forfettariamente il processo o si riferiscono al  lavoro di ogni  avvocato?
    Dalle notizie di stampa pare che i rimborsi richiesti siano imputabili in parti uguali per ogni avvocato. Probabilmente non era compito dell’Ordine verificare il lavoro svolto dai singoli avvocati, ma il Comune che paga potrebbe entrare nel merito. Tutti gli avvocati  hanno partecipato alle medesime udienze o hanno utilizzato gli stessi periti?
    Nel caso di risarcimenti le assicurazioni tendono a dilazionare all’infinito le trattative per transare su cifre distanti da quelle pretese dai richiedenti.
    Il Comune di Brescia poteva forse allungare il contenzioso allo scopo di diminuire gli esborsi, confutando la presenza delle  condizioni previste dalla legge o chiedendo le specifiche per ogni singola posizione. Visto che dispone già dell’Avvocatura Civica quali costi maggiori avrebbe sostenuto a fronte di lunghi ricorsi?
    Le fasi processuali si sono avviate nel 2003 e concluse nel 2010 con l’assoluzione in cassazione degli imputati. Nel frattempo gli avvocati hanno lavorato gratis per importi intorno ai 380.000 €? Hanno chiesto acconti di centinaia di migliaia di euro  agli imputati?

    LE CONDIZIONI PER LA TUTELA LEGALE DEI DIPENDENTI
    Esistono tutte le condizioni perché il Comune di Brescia rimborsi le spese legali?
    La normativa prevede alcune condizioni perché sussista l’obbligo di tutela legale. Una condizione è evidentemente rispettata nel caso Sorelli: l’assoluzione piena degli imputati.
    Le altre tre condizioni non risultano manifestamente presenti. I soggetti erano imputati  specificamente dei reati  previsti  all’art. 600 ter del codice penale,  (utilizzo di minori per esibizioni pornografiche e produzione di materiale pornografico) e art. 600 sexies. Sussiste la condizione che i reati per cui erano accusati possono essere considerati riconducibili al loro servizio? Un’altra condizione consiste nell’inesistenza di conflitto di interesse; ciò significa che il dipendente abbia agito nell’interesse dell’Ente e non perseguendo propri fini. Il reato contestato in sede giudiziaria che relazione aveva con l’interesse del Comune di Brescia?
    Un’ultima condizione prevede la scelta di un legale di comune gradimento fra l’Ente e l’imputato. Nel caso Sorelli la scelta dei legali è stata  effettuata dagli imputati senza alcun accordo con il Comune. La presenza delle ultime tre condizioni potrebbe essere oggetto di  dibattito.

    Massimo Cerani, Brescia

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