Arcigay: “In piazza contro la violenza”

Orlando critica una lettera che il Forum provinciale delle associazioni familiari ha scritto al sindaco sulla rete Ready.

arcigay Orlando(red.) Una protesta pacifica in piazza Vittoria, in città, contro discriminazioni e violenza, “aperta alla Brescia che ama i propri figli indipendentemente dall’orientamento sessuale”. Il Comitato Arcigay Orlando, in una nota stampa, esprima tutta la propria tristezza per la lettera che il Forum provinciale delle associazioni familiari ha presentato al sindaco Emilio del Bono, alla giunta e al consiglio comunale di Brescia, sottoscritta da diecimila persone. Nel testo si chiede la Loggia annulli l’adesione alla rete Ready (rete delle pubbliche amministrazioni antidiscriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) e per spingere il consiglio comunale a non approvare misure a tutela delle coppie conviventi.
Una minoranza di italiani”, si legge nel comunicato, “che firmano una lettera per esprimere dissenso verso una decisione della giunta di un comune che si è limitata, aderendo alla rete Ready, a dare attuazione all’articolo 3 della Costituzione Italiana. Non capiamo come il riconoscimento di diritti alle coppie conviventi sia eterosessuali sia omosessuali, possa nuocere alle coppie eterosessuali coniugate e nel contempo non comprendiamo come mai i difensori della famiglia, che definiscono naturale parafrasando l’articolo 29 della Costituzione senza un minimo di competenza giuridica, utilizzino il loro tempo per combattere una crociata contro le coppie lesbiche e gay, invece di promuovere campagne e azioni per il sostegno alle famiglie numerose o con figli disabili”.
Secondo Orlando “l’insensatezza di tale lettera è testimoniata anche dal fatto che persino Acli, Mcl e l’associazione dei consumatori si sono chiamate fuori. Siamo tuttavia esterrefatti dal fatto che alcuni parroci si sono fatti promotori di questa raccolta firme, segnando così una invasione di campo senza precedenti nella politica, che mina alle radici il principio di laicità dello Stato, indicibile ingerenza di cui il vescovo Monari dovrebbe assumersi la responsabilità”.
Ci piacerebbe poi sapere”, spiega il testo, “quante di queste firme sono di cittadine e cittadini residenti a Brescia, posto che la maggioranza anche dei cattolici che ogni giorno incontriamo è contro le discriminazioni. A coloro i quali pensano che la comunità omosessuale sia una potente lobby, vogliamo ricordare che la nostra associazione è composta da uomini e donne, studenti, lavoratori, precari, disoccupati che ogni giorno sono in prima linea per accogliere ragazze e ragazzi emarginati da una società e da famiglie ai quali, anche a causa di iniziative come quella sopra menzionata, hanno tolto la speranza, non si sentono amati, accolti e protetti”.
Opporsi a una delibera di antidiscriminazione”, conclude la nota, “significa essere a favore della discriminazione e della violenza, essere a favore di una società dove un muro divide le famiglie in “famiglie di serie A” e “famiglie di serie B”. Per questi motivi ribadendo il nostro sostegno al Sindaco del Bono e alla Giunta per l’adesione alla rete nonché alla Commissione Pari Opportunità per essersi fatta portatrice di questa battaglia di civiltà chiediamo alla Brescia che ama i propri figli indipendentemente dall’orientamento sessuale e che è contro le discriminazioni e la violenza di essere al nostro fianco sabato 13 novembre alle 16 in Piazza Vittoria”.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.