Green Hill, «rispettate tutte le normative»

Nella terza udienza del processo hanno preso la parola i i consulenti della difesa e i 4 imputati. I cani invendibili usati per ricavare sangue e siero.

green hill veganedited(red.) Terza udienza del processo Green Hill mercoledì 26 novembre a Palazzo di Giustizia di Brescia. In aula sono sfilati i testi citati dagli avvocati dell’allevamento di cani beagle destinati alla sperimentazione scientifica, chiuso a Montichiari, nel Bresciano, nel luglio 2012.
Consulenti di parte, dipendenti e veterinari hanno ricostruito le condizioni in cui vivevano gli animali all’interno dei capannoni. Presenti i quattro imputati che sono stati ascoltati dai giudici. Bernard Gotti, Ghislane Rondot e Roberto Bravi hanno reso una dichiarazione spontanea, mentre il veterinario Renzo Graziosi ha risposte alle domande della difesa, del pubblico ministero e dei giudici. I quattro imputati hanno respinto ogni accusa dichiarando di fatto di aver sempre rispettato le normative.
Ghislaine Rondot ha rivelato, che le fattrici «a fine carriera» e i beagle non venduti erano inviati alla società britannica B&K, dello stesso loro gruppo, per estrarne sangue e sieri.
Per la Lav, tra le parti civili, si tratta di «una dichiarazione sconcertante che la dice lunga su come erano considerati gli animali dalla Green Hill».
«Come già avvenuto con le testimonianze di alcuni dei dipendenti di Green Hill, sono emerse contraddizioni anche dalle dichiarazioni rilasciate dai consulenti tecnici e del veterinario Asl Luigi Azzi – rende noto la Lav (che si è costituita parte civile insieme con Leal ed Enpa)– il Professor Scrollavezza ha affermato che il preanestetico non era necessario, ma alla domanda del Giudice rispetto alla necessità di preanestetizzare gli animali indicata dal foglietto illustrativo del farmaco anestetico, l’Isoflurano, il professore ha risposto di aver scritto lui quel foglietto dell’azienda produttrice, manifestando una evidente incongruenza tra quanto da lui dichiarato in aula e quanto scritto all’atto della redazione del bugiardino del farmaco».
Il processo è stato aggiornato al prossimo 19 dicembre con discussione e richieste del pubblico Ministero.

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