“Lavoro non è problema ma la soluzione”

Venerdì 21 novembre Susanna Camusso a Brescia, per l'assemblea dei delegati locali della Camera del Lavoro.

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camusso-Brescia-cgil(red.) «La vera differenza tra la nostra piattaforma e quella del Governo è che noi pensiamo che la creazione di lavoro sia un valore aggiunto, mentre loro si sono affidati a Confindustria».
Ad affermarlo Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, all’assemblea dei delegati e delle delegate del sindacato, svoltasi la mattina di venerdì 21 novembre  all’auditorium della Camera di Commercio di Brescia. «Questo paese ha bisogno di tutto fuorché di divisioni», ha osservato Camusso, «vero, ma allora si rileggano i provvedimenti sulla legge di Stabilità, il lavoro, la Pubblica Amministrazione». Che di divisioni, invece, ne creano tante. Al centro della riflessione la necessità di investire sulla qualità del lavoro, unica strada per uscire dalla crisi. Consumo di suolo, risparmio energetico, cultura rappresentano grandi aree di innovazione.
«Non abbiamo nemmeno bisogno delle buche di Keynes, non stiamo inventando nulla: stiamo dicendo che creare lavoro non è il problema, ma la soluzione». In apertura Camusso ha ricordato la mostra Capolavoro a santa Giulia, occasione di riflessione in occasione del 40esimo della strage di piazza Loggia. «Il 12 dicembre saremo nelle piazze italiane, e anche quel giorno ricorderemo un’altra strage: quella di piazza Fontana».
Ad aprire i lavori dell’assemblea dei delegati il segretario generale della Camera del Lavoro Damiano Galletti: «Jobs Act, legge di stabilità in continuità con le politiche di austerità, blocco dei contratti pubblici a tempo indefinito, assenza di politica industriale, perpetuazione dello stato di precarietà per milioni di persone, peggioramento dei diritti e delle tutele per tutti. Direi che ce n’è abbastanza per scendere in piazza e scioperare», ha affermato. «Ma noi, il 12 dicembre, non ci limiteremo a questo. Porteremo in piazza soprattutto le nostre proposte: il piano straordinario per l’occupazione giovanile e femminile; una politica industriale per l’innovazione; una forte riduzione del carico fiscale per lavoratori e pensionati».

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