1400 uccelli morti in viaggio per Brescia

Il carico, proveniente dal foggiano, sequestato dalla polizia mentre era in viaggio verso la nostra provincia. Sequestrate anche decine di richiami vivi illegali.

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bracconaggio(red.) Bracconaggio “no limits” nel bresciano. Due gli episodi avvenuti nei giorni scorsi che ripropongono il problema della caccia di frodo e, più in generale, del mancato rispetto nei confronti dell’ambiente e dell’avifauna.
Come rifersice l’agenzia di stampa Geapress, mercoledì 19 novembre, due “mediatori” sono stati fermati nel corso di un intervento congiunto della Polizia Stradale e della Polizia Provinciale di Foggia mentre si stavano diregendo a Brescia con un carico, stipato nel mezzo su cui viaggiavano, di 1400 uccelli morti, e 135 esemplari vivi, che sono poi stati liberati nell’Oasi Lago Salso.
Secondo gli inquirenti, gli uccelli, probabilmente frutto di bracconaggio nel foggiano, erano destinati ad alcune cucine della nostra provincia. Nei giorni scorsi la presenza di cacciatori bresciani era stata segnalata anche in Calabria. I due denunciati di Foggia devono rispondere del reato di ricettazione in concorso e maltrattamento di animali.
Un altro, l’ennesimo, intervento di repressione del bracconaggio è stato poi attuato della Polizia Provinciale di Brescia che ha sequestrato 47 richiami vivi, un fucile, tre reti per la cattura degli uccelli e altro materiale proibito dalla legislazione in vigore.
I richiami vivi erano tutti appartenenti a specie vietate o con anelli contraffatti e manomessi.

 

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