Evade dai domiciliari, muore in stazione

Stroncato da un malore Stefano Savasta, condannato all'egastolo come mandante dell'omicidio del suo rivale in amore, Stefano Cerri, ucciso nel 2008.

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    savasta-stefano(red.) Evadere in cerca della libertà e trovare invece la morte. E’ il destino in cui è incappato  Stefano Savasta, 55 anni, condannato martedì 18 novembre dalla Cassazione all’ergastolo come mandante dell’omicidio del suo rivale in amore, Stefano Cerri.
    L’uomo, che era ai domiciliari a Sirmione (Brescia), è stato stroncato da un malore in stazione a Verona, dove attendeva un treno per Bologna. In tasca aveva un documento falso, la patente a suo nome e 10mila euro in contanti.
    Stefano Cerri, imprenditore milanese, venne ucciso a Milano il 10 dicembre 2008. Il suo corpo non è mai stato trovato.
    Savasta era stato condannato a maggio 2013 quale mandante dell’omicidio del rivale in amore. Secondo gli inquirenti, Cerri era stato rapito da tre persone (tutte condannate all’ergastolo) all’esterno della sua azienda in via Gratosoglio,un quartiere milanese, fatto salire su un furgone e ucciso. Il corpo sarebbe stato fatto sciogliere nell’acido. Savasta aveva ottenuto i domiciliari per motivi di salute.
    Alle 9,30 di giovedì 20 novembre, i carabinieri, non trovandolo in casa hanno dato l’allarme e attivato le ricerche dell’ergastolano.

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