Consigli quartiere, «la politica non c’entra»

Il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ribadisce l'opportunità offerta alla città con i nuovi organismi, che avranno una funzione consultiva.

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(red.) L’invito è quello a partecipare ed impegnarsi. E a lanciarlo è il sindaco di Brescia Emilio Del Bono, in apertura della settimana “calda” dedicata alla raccolta delle candidature per i Consigli di Quartiere, gli organismi che hanno sostituito le circoscrizioni cittadine, mandate in pensione dal precedente Governo.
Una settimana in cui, quartiere per quartiere, tappa per tappa, parte la mobilitazione per la partecipazione ai nuovi strumenti di partecipazione popolare, ancora allo stato embrionale, ma già fucina di polemiche, soprattutto politiche.
Ma è proprio la politica che, come ha voluto ricordare il primo cittadino della Leonessa, nulla ha a che spartire con i nuovi organismi che, se è vero che “sostituiscono” le circoscrizioni, tuttavia non ne posseggono le qualità di decentramento amministrativo che erano invece proprie dei vecchi organismi della Loggia.
A remare contro i Consigli di Quartiere i partiti di opposizione, Lega Nord e Forza Italia in testa, ma criticità si sono sollevate anche dal movimento 5 Stelle e da Piattaforma Civica.
I nodi del contendere sono essenzialmente due: il voto agli immigrati e ai 16enni. C’è poi la questione dei costi, sollevata dalle minoranze in Loggia, altro tema dibattuto.
Per Del Bono, le elezioni (fissate per il 14 dicembre) costituiscono «una grande opportunità per la partecipazione dei bresciani alla vita dei propri quartieri».
Del resto, come recita il regolamento comunale, i nuovi organi di partecipazione cittadina «svolgeranno funzioni consultive sulle scelte di programmazione comunale e sui servizi di competenza comunale di rilevanza di quartiere», ma anche «funzioni propositive […] con un ruolo di analisi e di individuazione delle problematiche presenti nei diversi Quartieri; possono presentare proposte che riguardino tematiche connesse al territorio, alla popolazione e ai servizi comunali, in particolare nei seguenti ambiti: servizi alla persona, alla famiglia e alla comunità; servizi culturali e sportivi; servizi educativi; servizi zonali di comunità; infrastrutture di zona; servizi di trasporto pubblico; tematiche economico-sociali; tematiche ambientali. Le proposte formulate dai Consigli di Quartiere sono trasmesse al Responsabile del Settore Partecipazione e Territorio, che le inoltra al Presidente del Consiglio Comunale, al Sindaco, agli Assessori, in base alle rispettive competenze».
Così come si legge, dunque, la politica ed i partiti non hanno nulla a che vedere con i nuovi strumenti partecipativi che, oltre tutto, sono liberi e su base volontaristica e nessuno dei rappresentanti percepisce alcun compenso. Anche la questione “quorum” sollevata dalle opposizioni (non è previsto) viene rispedita al mittente proprio in virtù del senso delle elezioni che, secondo Del Bono, rappresentano un momento di partecipazione e di confronto con la città.
Saranno troppi 33 organismi decentrati di partecipazione? Intanto, ha spiegato il sindaco, bisogna vedere che tipo di partecipazione ci sarà, poi, se fosse così, il regolamento prevede modifiche e potranno essere effettuati eventuali accorpamenti.

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