Tributi, nelle casse del Comune il 67%

(red.) Nelle casse della Loggia mancano all’appello 44,5 milioni di euro. Si tratta della cifra relativa a tasse e tariffe, su 138 milioni accertati. Lo scorso anno, il Comune di Brescia ha raggiunto il 67, 2% nella riscossione dei tributi locali, migliorando la performance (rispetto al 2012) di cinque punti percentuali, ma resta comunque negativo il trend delle entrate legate a Tares, Imu e Irpef.
Come ha spiegato l’ufficio Ragioneria del Comune, il risultato è la media tra il  peggioramento ascritto alla riscossione delle entrate tributaria, passate dall’80,2% al 67,8%, e all’incremento di quelle extratributarie, passate dal 52,8& al 66,5%.
Maglia nera nelle riscosisoni è la cosiddetta “mini Imu”,  seguita dalla Tares e dall’addizionale Irpef del Comune.
Da qualche anno la Loggia ha adottao una contabilità basata sugli accertamenti eseguiti per competenza e non per cassa, ossia per quanto realmente entrato nelle tasche del Comune. Dal 2012, inoltre, l’amministrazione bresciana si è dotata di di un fondo per la svalutazione dei crediti, una voce che diventerà obbligatoria per tutti i Municipi italiani dal 2015. Essa serve a creare un «fondo crediti di dubbia esigibilità» proporzionale ai residui attivi iscritti a bilancio, ovvero a quei tributi rimasti in sospeso. Senza la riscossione di tali entrate, le amministrazioni non potranno accedere ai bonus previsti dal Patto di Stabilità.