“Libera la domenica”, ok a referendum

In consiglio regionale passa la linea di Confesercenti. Sì a indizione di una consultazione abrogativa delle norme sugli esercizi commerciali.

(red.) Plaude Confesercenti per la richiesta, appena depositata al Consiglio regionale della Lombardia, di indizione di un referendum abrogativo delle norme riguardanti gli esercizi commerciali e di somministrazione di alimenti e bevande che introducono la liberalizzazione degli orari nello svolgimento delle attività.
La proposta, spiega una nota dell’associazione, “va di fatto nella direzione delle istanze portate avanti, ormai da alcuni anni, dalla Confesercenti, che già aveva lanciato la campagna nazionale “Libera la domenica” per la raccolta di 150.000 firme necessarie ad una Legge di iniziativa popolare, che riconduca alla Regioni la potestà di disciplinare le aperture domenicali, limitando gli eccessi introdotti dalla liberalizzazione e garantendo la giusta concorrenza”.
“Siamo veramente molto soddisfatti” commenta Pier Giorgio Piccioli, presidente di Confesercenti della Lombardia Orientale, “della delibera assunta dal consiglio della Regione Lombardia, che vuole riprendere su di sé la facoltà di intervenire in merito, particolarmente, agli orari di apertura e di chiusura, e all’obbligo della chiusura domenicale e festiva degli esercizi commerciali. Come ripetiamo da anni, in nessun Paese d’Europa ci sono orari liberalizzati come quelli attualmente vigenti in Italia. Con il “sempre aperto” non sono aumentati i consumi; non è aumentato il Pil e non è aumentata l’occupazione, anzi! Solo la Grande distribuzione ne ha tratto un enorme vantaggio, il che vuol dire che, senza regole, la libertà di concorrenza non è in grado di tutelare nemmeno la concorrenza stessa. Senza contare che gli eccessi di liberalizzazioni penalizzano i piccoli negozi, costringendo imprenditori e lavoratori a sacrificare valori importanti come la qualità del tempo libero e i rapporti con la famiglia”.
Ora la richiesta di referendum abrogativo, trasmesso anche al Presidente del Consiglio regionale del Veneto, quale Consiglio promotore, seguirà il proprio iter. Per Confesercenti è certamente un “riconoscimento importante delle battaglie che ci hanno visto in prima linea negli ultimi anni. Non vogliamo, l’abbiamo detto tante volte, vietare le aperture festive e domenicali, ma renderle compatibili con le effettive esigenze di imprenditori e consumatori, ripristinando competenze e materia di orari alle Regioni. E’ uno sforzo per ridare dignità e competitività alle nostre imprese, che rappresentano la vera ossatura economica del Paese, soprattutto in un momento ancora di estrema difficoltà”.

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