Beccalossi, “Rilanciare patto bresciano per Caffaro”

L'assessore ha ribadito la necessità di "impegnarsi per raggiungere obiettivo comune: tutelare la salute dei cittadini" al di là dei partiti.

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    (red.) “Oggi più che mai è necessario rilanciare quello che ho sempre definito ‘un patto bresciano per la Caffaro’. Tutti, nessuno escluso, e mettendo da parte colorazioni o appartenenze politiche, devono impegnarsi per raggiungere obiettivo comune: tutelare la salute dei cittadini. Regione Lombardia, in tal senso, sta facendo e continuerà a fare tutto il possibile”.
    Lo ha detto l’assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo di Regione Lombardia Viviana Beccalossi, intervenuta al convegno “Laboratorio Brescia: gestione integrata del rischio in un sito di interesse nazionale”, organizzato dall’Asl di Brescia per presentare i recenti studi condotti in collaborazione con l’istituto Superiore della Sanit? e relativi ai danni causati ai terreni dalla contaminazione di inquinanti che nei decenni scorsi aveva coinvolto l’area a sud di Brescia. “Parlare di Caffaro – ha proseguito Viviana Beccalossi – significa innanzitutto affrontare il tema della sicurezza e salute della popolazione in termini di tutela dall’inquinamento, dell’impatto diretto che ancora oggi si ha sull’agricoltura, anche di lavoro e occupazione, con il tema della delocalizzazione che coinvolgerebbe il futuro di decine di famiglie”.
    L’assessore ha ricordato il ruolo attivo della Regione, a partire dal Decreto ministeriale del febbraio 2003 che perimetrava l’area Caffaro come sito di interesse nazionale dando avvio alle procedure di messa in sicurezza, da subito finanziate direttamente con il contributo regionale e ancor di più dopo l’Accordo di programma del 2009 tra Ministero dell’Ambiente, Regione, Provincia e Comuni. Negli ultimi mesi, Regione Lombardia è impegnata in un’attività di coordinamento su diversi fronti, a partire dalla nuova perimetrazione del Sito, dal tavolo agricolo per la gestione dei prodotti provenienti da aziende anche si trovano all’interno dell’area sottoposta a Ordinanza dei comuni che impongono restrizioni nelle zone “contaminate e con tavoli riguardanti l’aspetto occupazionale.
    “Sulla vicenda – ha continuato l’assessore Beccalossi – ognuno deve fare la sua parte, Governo per primo. Anche in un momento in cui la coperta dei fondi è sempre più corta, ci sono situazioni che rimangono imprescindibili. La gente di Brescia e dei territori interessati dal problema meritano pari dignità rispetto al trattamento di situazioni ed emergenze che hanno sempre una grande eco sulla stampa e sulle televisioni e sono viste da tutti gli italiani. Della Caffaro, invece, pochi sanno, sia della storia che della situazione attuale, compreso il grande impegno profuso per risolvere la vicenda”.

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