Morte Daniele, polemica per la partita giocata

Il 17enne di Urago militava nell'Ac Palazzolo (categoria Juniores). La società aveva chiesto, in segno di lutto, di rinviare il match con il Rezzato.

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    (red.) La drammatica morte in un incidente stradale di Daniele Carminati, il 17enne di Urago d’Oglio deceduto nella notte tra sabato 13 e domenica 14 settembre a Rudiano mentre faceva rientro a casa dopo una serata di festa, porta con sè, oltre allo strazio senza fine della perdita di una vita così giovane, anche uno strascico di polemiche legato alla mancata sospensione della partita di calcio tra il Rezzato e il Palazzolo, squadra nella quale militava il giovane imbianchino (categoria juniores) che si è regolarmente giocata domenica.
    In mattinata, infatti, l’AC Palazzolo aveva chiesto che l’incontro non venisse disputato, in segno di lutto per la scomparsa del suo giocatore. Invito che sarebbe stato declinato suscitando lo sdegno della società: «L’Ac Palazzolo è profondamente indignato di fronte alla insensibilità dell’Ac Rezzato (…) moralmente il proprio campionato l’ha già perso». Ma per il presidente del Rezzato, Sandro Musso, il problema era legato al fatto che, quando la richiesta è stata inviata, la terna arbitrale era già partita da Bolzano per la direzione della gara.

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