Partecipate, una su quattro è in rosso

La mannaia della spending review sulle società ritenute «non essenziali». Nel bresciano le aziende legate ad enti pubblici sono 164.

(red.) Una società partecipata su quattro ha un rendimento negativo. Su un campione di 5.264 società partecipate da enti locali, più di 1.400 hanno chiuso il 2012 con un risultato netto negativo rispetto al capitale investito (Roe).
È quanto emerge da uno studio del commissario alla Spending Review, Carlo Cottarelli, basato sulla banca dati del Dipartimento del Tesoro (ministero dell’Economia). Il campione analizzato non esaurisce l’intero universo delle partecipate, che potrebbe superare le 10.000 società secondo Cottarelli. L’obiettivo del governo è ridurre il numero di partecipate a 1.000 risparmiando tra 2 e 3 miliardi l’anno a regime.
Sul sito della spending review Cottarelli pubblica anche un elenco di partecipate che, pur essendo incluse nella banca dati del Tesoro, non sono incluse nelle classifiche perché il calcolo del Roe non è possibile o è irrilevante.
Più in dettaglio, 144 società hanno un patrimonio netto nullo o negativo, mentre di 1.076 società non sono disponibili i bilanci.
Le società partecipate dagli enti locali con un bilancio negativo nel 2012 sono invece 143.
La «maglia nera» va alla Cmv Spa di Venezia con un bilancio in rosso di 20 milioni e 316 mila euro, seguita da Fiera di Roma Spa con un bilancio negativo di 15 milioni e 703 mila euro e da Cotral, partecipata dalla Regione Lazio e e dal Comune di Roma, in negativo di circa 15 milioni. L’azienda speciale Aprilia Multiservizi ha chiuso il 2012 con 10 milioni di rosso, il consorzio per la zona industriale di Macomer, partecipata dalla regione Sardegna e dal Comune di Macomer di 5 milioni e 200 mila euro. Tra le varie partecipate in perdita anche diverse fondazioni culturali e musicali.Per altre 86 «i dati riportati nella banca dati del Tesoro non sono coerenti con quelli di altre banche dati utilizzate a fine di controllo e che quindi potrebbero contenere errori».
Obiettivo di questo “setaccio” è “disboscare” gli enti che forniscono servizi ritenuti «non essenziali», ma «strumentali».
A Brescia sono ben 164 le società, cui se ne aggiungono 25 non operative, che costituiscono il gruppo di aziende partecipate da enti pubblici, i cui nominativi sono pubblicati sul sito dell’agenzia governativa per la spending review (htttp://revisionedellaspesa.gov.it). Tra quelle di casa nostra A2A, l’aeroporto D’Annunzio di Montichiari,  le società autostrade, tra cui anche la neonata Bre.Be.Mi., la Centrale del Latte di Brescia, Omb International, tanto per citarne alcune.

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