«Ice bucket» per la Sla, Brescia “nomina” Bergamo

(red.) Sono state un centinaio le persone che si sono presentate alle 18 di mercoledì 27 agosto in Piazza Loggia a Brescia per prendere parte alla secchiata collettiva d’acqua, l’«Ice bucket challenge».
La «sfida del secchio d’acqua gelata», “creata” per dare sostegno alla ricerca sulla Sla, malattia neurodegenerativa che, in Italia, secondo le stime dell’Aisla, colpisce circa 6.00 persone e le cui cause sono ancora sconosciute, ha visto Brescia come la prima città italiana a realizzare la “secchiata in faccia” a livello collettivo.
All’iniziativa hanno preso parte anche gli amministratori comunali, il sindaco Emilio Del Bono in primis e la vice Laura Castelletti che, armati di secchiello d’ordinanza, si sono rovesciati l’acqua in testa, insieme a qualche altra decina di persone. Presente all’evento anche il campione olimpionico di scherma  Andrea Cassarà che aveva “nominato” Del Bono e Castelletti nella sfida.
Alla secchiata collettiva ha presenziato anche il presidente dell’Aisla Brescia, Paolo Marchiori, il quale ha ringraziato i presenti per il gesto, finalizzato a raccogliere fondi per la ricerca sulla Sla.  Molte le polemiche, sul web e sui social network per la scelta, da parte di sindaco e vicesindaco di Brescia, di prendere parte all’«Ice bucket challenge», definita «una pagliacciata».
Ma il numero uno in Loggia ha spiegato, rispondendo su Facebook alle critiche, che «il gesto per quanto eccentrico e discutibile ha raggiunto il suo obiettivo. Raccogliere più fondi per la ricerca sulla Sla. Per quello che mi riguarda ho dato il mio contributo personale come tante persone. Un gesto quindi quello della secchiata che ha prodotto effetti benefici per i malati».
Al termine della iniziativa Del Bono ha poi “nominato” il Comune di Bergamo, sindaco Giorgio Gori in testa, alla sfida del secchio d’acqua gelata.