Gabry: ricerche sospese tra X e Y

Le analisi del cranio risalente a 4 mila anni fa trovati al Lucone, a Polpenazze, non sono riuscite a stabilire il sesso del nostro piccolo antenato.

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(red.) Maschio o femmina? Chissà.
Nonostante l’utilizzo di tecniche all’avanguardia, archeologi e studiosi non sono ancora riusciti a capire se il cranio umano risalente a 4mila anni – fa trovato nel sito archeologico bresciano del Lucone –  sia appartenuto a un bambino o a una bambina.
Il teschio, lo ricordiamo, fu rinvenuto nel 2012. Giaceva, quasi integro, appoggiato su due pali circondati da corteccia di ontano. Nell’ambiente, viene conosciuto con il nome di “Gabry”, in onore di Gabriele Bocchio, suo scopritore.
Le ricerche hanno portato alla luce la causa del decesso – una malattia e non, come ipotizzato in precedenza, l’incendio che distrusse la palafitta in cui si trovava intorno al 1969 a.C. – del bambino (o bambina).
Secondo quanto reso noto dal Marco Baioni, direttore del museo archeologico della Valsabbia e degli scavi stessi, in corso fino a settembre, il sesso dell’infante, oggetto delle ultime investigazioni, rimane un mistero.

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