Omicidio: Lilian non tornerà a Brescia

Il muratore 40enne era tornato a casa, in Romania, per una vacanza. E' stato ucciso a colpi di martellate da un amico che aveva preso in affitto la sua abitazione.

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(red.) Viveva nel Bresciano da anni, con la moglie e la figlia. Una vita normale, fatta di fatica e sacrifici.
Aveva deciso di concedersi una breve vacanza a casa, in Romania, prima di tornare al lavoro in Italia. Invece, è morto.
Lilian Rarinca, muratore 40enne residente con la famiglia a Gottolengo, è stato ucciso a colpi di martellate, da un amico a cui aveva concesso in affitto l’abitazione che possedeva, in un sobborgo di Galati.
Era tornato in Romania con la moglie Georgeta, 37enne, e la figlia Adina, di soli 11 anni. Voleva riposarsi, passare un po’ di tempo con la famiglia e avvisare l’amico che avrebbe dovuto lasciare libera la casa, in cui pensava di sistemare i genitori, e poi, un giorno, arrivata la pensione, trasferirsi lui stesso.
Le cose, però, sono andate in maniera differente.
Secondo una prima ricostruzione degli eventi, il 14 agosto la vittima si è presentata presso l’abitazione per avvisare la famiglia in affitto che avrebbe dovuto lasciare libera la casa entro la fine del mese. La discussione, però, è diventata subito accesa.
Lilian Rarinca ha accusato l’affittuario,  Mihai Mocanu, di non essersi preso cura a dovere dell’appartamento.
I toni si sono fatti forti. Poi, tutto è degenerato. Mihai Mocanu, l’amico, l’affittuario, ha perso il controllo.
Afferrato un martello si è scagliato su Rarinca, colpendolo ripetutamente e ferendo anche la moglie, Georgeta, intervenuta per proteggerlo.
Lilian non tornerà più nel Bresciano. Dopo tre giorni di disperata agonia all’ospedale di Galati, in Romania, è morto.
Mocanu, l’assassino, dopo essere stato arrestato ha dichiarato:«Mi dispiace, mi dispiace , mi hanno aggredito verbalmente ed ho perso la testa».

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