Brescia, il Social Club e la guerra dei decibel

(red.) Da una parte il (legittimo) riposo notturno dei residenti, dall’altro (l’altrettanto legittimo) lavoro dei gestori di un locale. In mezzo, una petizione raccolta da un cittadino, esasperato per i decibel e gli orari del Social Club di via Ziziola, nella zona sud di Brescia.
Il locale, che sorge in un’area classificata dal Comune come “altamente industrializzata” (le prime abitazioni sorgono a circa 500 metri dal disco-pub), ha ottenuto dalla Loggia il permesso di fare musica sino alle 4 del mattino, con il limite notturno di 7o decibel. Nel locale si suona soprattutto techno e  musica disco, con sonorità certamente non soft che hanno iniziato a dare fastidio a qualcuno.
In realtà, però, a concorrere al frastuono ci sarebbe anche la terza linea del termoutilizzatore di via Codignole, entrato in funzione da qualche tempo. Nel testo della raccolta firme (già 300 quelle raccolte) si legge infatti che «si raccolgono firme anche per i rumori della terza linea del teleriscaldamento, che in molte occasioni sono insopportabili e destinati ad aumentare in base alle richieste di energia».
Due piccioni con una fava? Il titolare del Social Club, Andrea Biffarino, non ci sta, rivendicando lo scrupoloso rispetto della normativa e affermando che la sua attività dà lavoro ad una trentina di persone oltre a creare un polo di attrattività per la città.