I sindaci: sbloccare la Orzivecchi-Pompiano

Cantieri sequestrati dal 2010. I sindaci della zona bresciana, stanchi di aspettare, hanno intenzione di organizzare una manifestazione.

(red.) Una strada lunga più di due km. Non percorribili.
Le Amministrazioni dei Comuni bresciani coinvolti, ora, tentano di sbloccare la situazione.
I 2mila 100 metri di tangenziale-circonvallazione che unisce Orzivecchi a Pompiano rimangono chiusi al traffico.
Quando – e se – i lavori dovessero ripartire per essere ultimati, sulla strada potrebbero passare 30mila veicoli al giorno, con un notevole guadagno per il centro delle cittadina (soprattutto Orzivecchi), al momento invaso dalle automobili.
I lavori, lo ricordiamo, sono iniziati nell’estate del 2009. A causa di un’inchiesta relativa a un’ipotesi di reato ambientale e amministrativo, però, i cantieri sono stati sequestrati nel 2010. Il processo, che riguarda anche un’ipotesi di frode in pubbliche forniture e traffico illecito di rifiuti, è iniziato a maggio ed è stato rinviato a Bergamo.
Provincia, Legambiente e Comune di Orzivecchi  e quello di Orzinuovi – in attesa di accettazione – si sono costituiti parte civile.
I sindaci dei paesi bresciani coinvolti dal passaggio della vecchia – e malandata – provinciale 235, però, non sono disposti ad aspettare all’infinito.
Secondo quanto reso noto dal sindaco di Orzinuovi Andrea Ratti: « Con il nuovo sindaco di Orzivecchi, Marco Paderno, il vicesindaco che è il sindaco di ieri, Liliana Ferrari, il sindaco di Pompiano, Serafino Bertuletti, stiamo coinvolgendo altri colleghi della 235 per una manifestazione popolare aperta a tutti coloro che vorranno esserci».
L’intento è chiaro: «Liberare la nostra terra dall’inquinamento e dall’isolamento che la separa dalla città. Pensiamo a un corteo, a un sit-in organizzato proprio davanti al sequestro del cantiere, vicino alla grande rotonda del sequestro».
Ma non solo: «Un convegno sulla questione, entro agosto, e un’azione d’insieme nei confronti dei governi centrali, affinché il processo ci restituisca  verità e libertà, strada aperta e i danni».

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