Antimateria: studio di Unibs su “Nature”

Uno straordinario esperimento. Anche l’Università degli Studi di Brescia tra gli autori. Risultato pubblicato sull'autorevole "Nature Communications".

(red.) Un grande passo in avanti per la scienza internazionale.
L’esperimento si chiama AEgIS – Antihydrogen Experiment: Gravity, Interferometry, Spectroscopy – ed è stato realizzato tramite una collaborazione internazionale ed interdisciplinare composta da 25 istituti e circa 60 scienziati. Tra questi, anche un team dell’Università degli studi di Brescia.
Gli scienziati sono riusciti a validare al CERN di Ginevra un metodo per misurare una deflessione infinitesima – 9,8 micron (millesimi di millimetro), più piccola dello spessore di un capello umano, per intenderci – di un fascio di antiprotoni.
Il Prorettore vicario, il prof. Daniele Marioli, si è complimentato con i ricercatori dell’Università degli Studi di Brescia per l’importante risultato ottenuto sulle proprietà dell’antimateria: «Siamo davvero soddisfatti per gli eccellenti risultati raggiunti dal nostro Ateneo nella ricerca di alta qualità. È il secondo articolo dall’inizio dell’anno che l’importante rivista multidisciplinare “Nature Communications” dedica ad uno studio che ci vede coinvolti. Al dott.Germano Bonomi (responsabile locale del progetto) e ai suoi collaboratori vanno tutte le nostre più vive congratulazioni».
L’Università degli Studi di Brescia partecipa all’esperimento AEgIS con il gruppo di Fisica Nucleare Fondamentale e Applicata del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale – DIMI composto, inoltre, dal prof. Aldo Zenoni, ordinario di Fisica sperimentale, dalla dott.ssa Antonietta Donzella e dal dott. Martin Subieta, ora in Bolivia all’Università di La Paz.
L’obiettivo che il team AEgIS si prefigge di portare a termine, è quello di riuscire a misurare per la prima volta in assoluto la forza di gravità che agisce sull’antimateria.
La misurazione è possibile grazie a un dispositivo chiamato “deflettometro di moiré” che funziona con un numero limitato di particelle e, quindi, è l’ideale per questo tipo di studio.
L’incredibile traguardo è stato raggiunto combinando tecniche di diversi campi della fisica.
«Lo studio accurato delle proprietà di atomi di antimateria (anti-atomi) può aiutarci a capire alcuni dei fondamenti delle leggi della fisica» ha spiegato il dott. Germano Bonomi.
«Questo risultato rappresenta un importante passo di avvicinamento per la prima misura dell’accelerazione di gravità dell’antimateria, che ci proponiamo di fare nei prossimi tre anni. Infatti la forza di gravità che agisce sul fascio di anti-idrogeno provocherà, nel deflettometro di moiré, uno spostamento della forma d’ombra pari a quello ora misurato».
«Un altro mistero cosmologico ancora irrisolto e che potrebbe essere spiegato con ulteriori studi sull’antimateria è il fatto che l’espansione dell’universo sta accelerando e che le distanze tra le galassie stanno aumentando. L’esperimento AEgIS potrebbe sostenere o confutare questa ipotesi misurando appunto l’interazione gravitazionale tra un fascio di anti-idrogeno e la terra, misura mai precedentemente effettuata».

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