Test Dna, è legale il prelievo senza consenso

Così la Cassazione nel giudizio a carico di un 29enne di Chiari, condannato per rapina e violazione di domicilio. «Prelievo non invasivo».

Più informazioni su

(red.) Il prelievo, «non invasivo», di reperti di tracce biologiche da utilizzare per la comparazione del Dna può avvenire senza contraddittorio e il raffronto può essere utilizzato come prova nel dibattimento.
Così stabilisce la Cassazione, con la sentenza 33076 della seconda sezione penale, nel giudizio a carico di un 29enne di Chiari (Brescia), condannato a tre anni e due mesi di reclusione per rapina e violazione di domicilio.
Nel ricorso, il legale dell’imputato lamentava che le tracce biologiche utilizzate per la comparazione del Dna fossero state prelevate «con un escamotage irrituale» e senza le garanzie del contradditorio, e questo – a suo avviso – comporterebbe l’inutilizzabilità della prova a carico del suo assistito.
Non cosìs econdo i giudici della Cassazione che ribadiscono e confermano gli orientamenti già espressi. Sui prelievi «ematici coattivi», sottolineano come possano essere effettuali «con modalità non invasive e non lesive dell’integrità personale», anche senza il consenso dell’indagato. Viene anche ribadito come «il prelievo del Dna della persona indagata attraverso il sequestro di oggetti contenenti residui organici alla stessa attribuibili non è qualificabile quale atto invasivo o costrittivo».
Una sentenza che avrà effetti anche nella vicenda relativa alla morte di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate uccisa nel novembre 2010. Al preusnto assassino, Massimo Giuseppe Bossetti, si  è giunti infatti attraverso un prelievo di Dna effettuato attraverso un esame alcolemico, prelevando un campione di saliva dall’uomo.
La comparazione dei risultati ha consentito agli inquirenti di appurare che Bossetti è “Ignoto1”, figlio illegittimo del camionista bergamasco Giuseppe Guerinoni.

Più informazioni su

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.