Consigli di quartiere, alle urne in autunno

Le 33 consulte cittadine sono realtà dopo la seduta-fiume in Loggia. Compatta la maggioranza, divisa l'opposizione. Lega pronta ad un ricorso al Tar.

(red.) Una seduta-fiume quella del Consiglio comunale di Brescia che è proseguita nella giornata di venerdì 25 luglio fino a notte fonda, per licenziare il regolamento per l’istituzione e il funzionamento dei consigli di quartiere.
Mentre la maggioranza è apparsa compatta, sul fronte opposizione hanno espresso voto contrario Lega Nord e Forza Italia, Laura Gamba del Movimento 5 Stelle si è astenuta, così come Francesco Onofri (Piattaforma Civica) e il gruppo di X Brescia Civica.
Le 33 consulte territoriali che, di fatto, sostituiscono le vecchie circoscrizioni cittadine, verranno elette in autunno e saranno composte da un numero di membri variabile (tra cinque ed 11), in base al numero della popolosità dei quartieri rappresentati, con lo scopo di favorire la partecipazione alla vita cittadina, ma che avranno anche ruolo consultivo e propositivo.
Alle urne per la costituzione dei nuovi organismi potranno votare anche i cittadini extracomunitari residenti a Brescia da almeno cinque anni.
Il sindaco Emilio Del Bono ha sottolineato che le consulte saranno «strumenti di partecipazione» e non invece «organismi di decentramento politico».
La minoranza ha presentato quattro pregiudiziali: sui costi di gestione delle consulte, sulla necessità di un quorum per le elezioni, sul voto ai 16enni e, naturalmente, su quello degli extracomunitari.
Non solo, la Lega Nord ha già annunciato un ricorso al Tar contro la possibilità di voto ai minorenni. Il capogruppo del Carroccio in Loggia, Nicola Gallizioli, punta il faro sull’articolo 2 del Codice civile, secondo cui la capacità di agire si acquista con il compimento della maggiore età.
Per la Giunta, invece, il ruolo consultivo e propositivo dei nuovi organismi di partecipazione non configge con la presenza di 16enni al loro interno.
Per la Lega, però, il fatto che, una volta inseriti nelle consulte, i 16enni saranno poi chiamati a votare le decisioni via via assunte, fa cadere il parere espresso dalla segreteria generale del Comune.
Il Consiglio ha poi bocciato tutte le pregiudiziali presentate dall’opposizione, così come la sospensiva presentata dai leghisti alla luce del referendum sul voto agli stranieri, per cui comunque il Carroccio continuerà la raccolta firme (raccolte già 1200 sottoscrizioni).
Un mese prima delle consultazione un’assemblea di quartiere presenterà i candidati, iscritti ad una lista unica (tra questi anche i 16enni e gli stranieri, residenti in città da almeno cinque anni). Dopo le consultazioni, la giunta dovrà convalidare il voto e i consigli saranno operativi.
Il “deus ex machina” dei consigli di quartiere, l’assessore alla Partecipazione Marco Fenaroli, ha definito questa «un’occasione di cambiamento in positivo» e  uno «spazio politico aperto».
La seduta consigliare ha poi dovuto affrontare la massa di emendamenti all’ordine del giorno, ben 177. Nonostante la minoranza abbia cercato di evitare la maratona notturna in Loggia, con la proposta di accettazione, da parte della maggioranza, di una delle proposte della minoranza, la discussione è andata avanti a notte inoltrata con la dura contrapposizione tra Pd da una parte e l’ostruzionismo di Forza Italia e Lega Nord dall’altra.

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