Yara, terza perquisizione in casa di Bossetti

Fatture e faldoni dei cantieri, indumenti di lavoro e alcuni attrezzi sequestrati dagli inquirenti nell'abitazione del muratore di Mapello.

(red.) Fatture e faldoni dei cantieri, indumenti di lavoro e alcuni attrezzi. É quanto hanno sequestrato, al termine della perquisizione durata tre ore nella giornata di mercoledì 23 luglio, carabinieri e polizia dall’abitazione di Massimo Giuseppe Bossetti., il muratore 44enne di Mapello (Bergamo) indagato per la morte della 13enne Yara Gambirasio.
La casa alla Piana di Mapello dovrebbe a breve dissequestrata come richiesto nell’istanza presentata dall’avvocato Silva Gazzetti alla Procura.
Quella di mercoledì è stata la terza perquisizione nell’edificio in cui viveva il carpentiere.
La moglie e i tre figli di Bossetti, ora in una struttura protetta, potrebbero a breve apprestarsi a rientrare nella loro casa.
Intanto, il presunto killer di Yara potrebbe ricevere in carcere la visita della madre Ester Arzuffi e di suo marito Gianni Bossetti. «Saranno incontri separati e distinti» hanno precisato gli avvocati della difesa.
La richiesta presentata nei giorni scorsi alla Procura della Repubblica ha trovato parere favorevole da parte del pm Letizia Ruggeri che ha già concesso a Massimo Bossetti di ricevere in carcere oltre alla moglie, anche il fratello minore con la consorte e il cognato.

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di QuiBrescia, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.