Brebemi, «fondamentale ruolo delle banche»

Il banchiere bresciano Giovanni Bazoli all' inaugurazione della A35: «Compito grande istituto è supportare progetti vasta portata».

(red.) «Fin dall’inizio, Intesa Sanpaolo ha sostenuto il progetto Bre.Be. Mi.ed è socio e primo advisor della Direttissima».
Lo ha ricordato, mercoledì 23 luglio, partecipando alla cerimonia di inaugurazione della nuova autostrada A35 Brescia-Bergamo-Milano, il presidente del Consiglio di sorveglianza di Intesa Sanpaolo, Giovanni Bazoli- che ha sottolineato come già «nel lontano 1999», quando alcuni enti locali, pubblici e privati lanciarono l’iniziativa, finanziando gli studi e i progetti iniziali, «la nostra banca aderi’ come socio fondatore, perchè valutò la grande importanza strategica del progetto e le sue ricadute sull’economia lombarda e nazionale».
L’istituto di credito è socio di riferimento di Autostrade Lombarde, che controlla la società di progetto Bre.Be.Mi. e ha sempre sostenuto il progetto condiviso con il presidente Francesco Bettoni.
Il banchiere bresciano ha rivendicato il ruolo svolto dalle banche nell’operazione A35, affermando che Bre.Be.Mi. è la «prima autostrada italiana realizzata in completo autofinanziamento, con un costo complessivo di 1,61 miliardi di euro, finanziato al 75% circa da prestiti concessi dalle banche».
«Abbiamo da sempre pensato- ha aggiunto Bazoli- che la missione di una grande banca non potesse non ricomprendere, accanto al primario sostegno alle aziende e alle famiglie, anche l’obiettivo di facilitare la realizzazione di progetti di vasta portata pubblica, gestiti come in questo caso, con rigorosi criteri privatistici».
«Nell’Italia di oggi, disperatamente prigioniera di luoghi comuni – ha aggiunto il presidente del cds di Intesa Sanpaolo– si insiste a parlare in termini critici e non equanimi degli istituti di credito e in particolare di un modo di fare banca che sarebbe degenere, che apparterrebbe al passato e che avrebbe prodotto solo effetti negativi. Si richiama a questo proposito un termine, “banca di sistema”, che è stato condannato a una “damnatio memoriae” e che anch’io giudico inappropriato perchè insinua l’idea, del tutto inaccettabile, di un legame organico e incestuoso con la politica».

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