“Nessuna rissa: aggressione fascista”

Alcuni naziskin sono stati coinvolti in una zuffa alla Crazy Cow Fest di Paderno: "Atto politico contro la Palestra Antirazzista".

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    (red.) Non è stata una rissa, piuttosto ‘un’aggressione fascista’. E’ quello che sostiene un comunicato della Palestra Popolare Antirazzista di Brescia, rispetto ai fatti avvenuti la notte di venerdì 11 luglio alla Crazy Cow Fest di Paderno Franciacorta, dove alcuni ragazzi sono finiti in ospedale a causa delle percosse ricevute.
    Secondo la nota degli attivisti della palestra, infatti, la violenza sarebbe nata a causa della loro partecipazione, come ospiti, all’evento: “Si sapeva che, la domenica successiva, la Palestra Popolare Antirazzista di Brescia sarebbe stata invitata proprio alla Crazy Cow Fest per dimostrazioni ed esibizioni delle discipline svolte, cosa che probabilmente ha dato fastidio al gruppuscolo di vigliacchi fascisti, i quali hanno pensato bene di presentarsi a ora tarda il venerdì notte, armati di bastoni e coltelli, per creare il caos e intimorire i partecipanti, facendo anche il nome della palestra popolare”. Dunque, secondo questa tesi, ci sarebbe stata un’aggressione premeditata per un fattore politico, dato che la Palestra Popolare è un progetto con una forte connotazione di sinsitra.
    C’è, però, un’altra questione che gli attivisti hanno voluto sottolineare, e questa volta contro il direttivo dell’associazione Crazy Cow: “Tralasciando le critiche a livello organizzativo, che non ci competono, ma che comunque non hanno garantito la sicurezza e il tranquillo e regolare svolgimento della festa, costringendo famiglie con bambini, giovani e meno giovani a scappare con bottiglie e panche che volavano, sangue e feriti ovunque, il problema fondamentale rimane quello di non aver voluto prendere pubblicamente e nettamente le distanze da chi venerdì notte si è reso responsabile di una vile aggressione fascista ai danni di diverse persone, tra cui alcuni organizzatori, nonché frequentatori della Palestra Popolare di Brescia Antirazzista, sì, Antirazzista, perché questo in fin dei conti è stato il fattore scatenante di tutto”.
    “Ci dispiace quindi”, conclude il comunicato, “per la decisione presa dall’assemblea della Crazy Cow, che invece di denunciare pubblicamente l’accaduto come una gravissima aggressione fascista ci chiede di presentarci senza le nostre magliette, quasi per paura di non voler scatenare ulteriori problemi…..se questo vuol dire essere “apolitici”…….a noi non piace, preferiamo non partecipare……..preparare una risposta e proseguire con la nostra azione, che se da fastidio a certa gente, sta sicuramente andando dalla parte giusta”.

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