Pranzo in mensa o niente materna

Una lettera dell’assessore di Pontevico ai genitori dei piccoli iscritti: «Se qualcuno non potrà accettare il nostro orientamento, potrà ritirare il bimbo».

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(red.) I bambini iscritti alla materna di Pontevico devono obbligatoriamente usufruire del «servizio di mensa scolastica in quanto momento didattico».
Il caso è scoppiato qualche giorno fa, quando la mamma di una bambina iscritta alla scuola dell’infanzia del paese bresciano si è vista recapitare una lettera firmata dall’assessore alla Pubblica Istruzione Luciano Migliorati.
Ma facciamo un passio indietro. Nel compilare il modulo d’iscrizione alla scuola, la madre aveva barrato la casella «no mensa». A partire da settembre, però, questa possibilità non è più prevista.
Secondo quanto dichiarato dall’assessore alla stampa «la decisione è stata sollecitata in primis dalle inseganti»: i bambini che tornavano a casa all’ora di pranzo erano troppi, circa il 60%, cosa che comportava disagi di tipo logistico e organizzativo, da un lato, e  la perdita di un’importante occasione di aggregazione e integrazione dall’altro.
Motivazioni certo comprensibili, ma «mi sembra assurdo non poter scegliere», ha dichiarato la mamma, che continua «noi mangiamo alimenti bio, autoprodotti, vegani e crudisti. La bambina sta già in classe per l’intera mattinata e buona parte del pomeriggio. Di momenti di aggregazione ne vive».
Nei prossimi giorni, comunque, la madre della bambina incontrerà l’assessore e un incaricato dei Servizi Sociali. La comunicazione, in ogni caso, è abbastanza chiara. La modalità di iscrizione dovrà essere modificata, o l’iscrizione stessa alla scuola verrà cancellata.
Da parte sua, Migliorati ha dichiarato: «La nostra idea è quella di partire con tutti i bambini in mensa. Nondimeno valuteremo caso per caso le diverse necessità, e nulla vieta che ci possano essere deroghe. Se qualcuno non potrà accettare il nostro orientamento potrà ritirare il bimbo: la materna non è obbligatoria».

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