Adro, Lancini a processo per l’area feste

L'ex sindaco leghista rinviato a giudizio per i presunti appalti «addomesticati» che avrebbero favorito «gli amici degli amici».

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(red.) Rinvio a giudizio per Oscar Lancini, ex sindaco leghista di Adro (Brescia) e per altre 20 persone nell’ambito dell’inchiesta legata alla trasparenza sull’assegnazione di appalti per l’area feste del paese franciacortino.
Il giudice per l’udienza preliminare (Gup) ha stabilito il rinvio a giudizio per l’ex primo cittadino, già ai domiciliari, per la stessa vicenda, insieme ad altri due indagati del suo staff.
L’accusa contestata è quella di aver «addomesticato» alcuni appalti pubblici, aggirando la normativa e di aver alimentato il sistema di favori per «gli amici degli amici».
Stralciata invece la posizione del segretario comunale, mentre l’imprenditore Luigi Cavalleri (che aveva chiesto il rito abbreviato e per il quale il pm aveva avanzato una richiesta di condanna ad 8 mesi per turbativa d’asta) è stato assolto, perché il reato non sussiste.
Lancini, all’uscita dal Palagiustizia (martedì 8 luglio al centro della cronaca per un allarme bomba, poi risultato fortunatamente falso)  ha dichiarato di aspettarsi questa decisione del Gup, affermando di non avere «fatto nulla per interesse personale», e dicendo di «attendere il processo con serenità». La prima udienza è fissata per il 4 dicembre prossimo.

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