Giovani Aib, Marco Gay: “Imprenditori eroi”

Il neoeletto presidente degli Under 40 di Confindustria lo ha ribadito in un convegno a Brescia. Presente anche Piero Ferrari.

(red.) «La verità è che l’Italia si sostiene grazie a quanti ancora si ostinano a fare impresa malgrado un contesto che rende tutto sempre più difficile. Tuttavia fare la differenza con ingegno e creatività è nel dna degli imprenditori italiani».
E’ un’esortazione all’ottimismo quella lanciata questo pomeriggio da Marco Gabriele Gay alla sua prima uscita sul territorio da presidente dei Giovani di Confindustria, in occasione dell’assemblea annuale degli imprenditori under 40 dell’Associazione industriale a Brescia. bresciana. Un’assise, quella del gruppo bresciano guidato da Federico Ghidini, tutta centrata sul rapporto tra futuro e tradizione, sul potenziale delle ultime tecnologie hardware e software e sul ruolo dei makers, che in molti ormai descrivono come i futuri protagonisti di una nuova (radicale) rivoluzione industriale. Rivoluzione che sarà possibile però solo se – avverte Ghidini – il governo sosterrà con decisione start up e progetti innovativi dei giovani, destinando risorse, liberando l’accesso a strumenti di finanziamento alternativi a quelli tradizionali e semplificando le norme.
Ospite d’onore alla tavola rotonda, Piero Lardi Ferrari, vicepresidente della casa automobilistica di Maranello e figlio del fondatore Enzo, che ha ripercorso alcune tappe fondamentali per far diventare il cavallino rampante il marchio italiano più conosciuto e apprezzato nel mondo. «Lungimiranza e il coraggio di andare sempre contro corrente. Come quando, sul finire della seconda guerra mondiale, mentre tutti cercavano piccoli mezzi economici per muoversi, mio padre», ha detto Piero Lardi Ferrari, «costruì un’auto da corsa con motore a dodici cilindri». A dialogare con Ferrari due giovani imprenditori “figli” del web e diretti testimoni di come la rete stia stravolgendo i tradizionali modelli di business: Davide Gomba, ceo di Officine Arduino, e il bresciano Alessandro Masserdotti, presidente di Opendot. Entrambi hanno sottolineato la centralità della community dell’open sourcing nella Rete, due condizioni che tengono in vita il web e consentono in esso l’innovazione.
Durante l’incontro, spazio anche per i giovani del master Isup (Federico Ghidini ha detto «Per i nuovi startupper c’è ancora spazio») che hanno presentato i loro progetti (Laura Bettini di Planet, Alice Gregori Emmi’s Care, Camilla Buffoli e Federica Malvicini di Stilly, Filippo Salvadori di Ring, Matteo Masserdotti di Tip).  

 

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