Lettere al direttore

«Cevo, chi ha autorizzato l’installazione della croce?»

In questi giorni, a seguito del gravissimo incidente di Cevo (Brescia) che ha causato la morte di un ventunenne, si sono sollevati molti interrogativi e c’è chi ha voluto vedere nella tragica coincidenza questo o quel segno.
Quale Associazione Liberi e Forti esprimiamo tutta la nostra vicinanza, non soltanto alla famiglia della giovane vittima, ma all’intera comunità della Val Camonica. Ci teniamo però a puntualizzare che tutti gli interrogativi possibili ed immaginabili, oltre ad essere perfettamente inutili e tardivi, portano verso un’unica risposta: le responsabilità umane.
Ci chiediamo come si sia potuta autorizzare l’istallazione di una struttura (ché chiamarla opera d’arte, sarebbe un’offesa al buon gusto) così precaria ed oggettivamente brutta, tanto da rappresentare un’offesa al buon gusto ed al sentimento religioso.
Avrebbe fatto bene il suo realizzatore, Enrico Job, a tenere in debita considerazione l’umiltà di San Giovanni Paolo II, umiltà che avrebbe portato il Santo Pontefice a preferire una Croce alta almeno un palmo in meno rispetto alla Croce su cui fu inchiodato Nostro Signore, anziché un’impalcatura di trenta metri.
Una Croce umile, circondata di inginocchiatoi dove poter recitare il Santo Rosario in silenzio, questo sarebbe stato il migliore tributo di rispetto e d’amore verso il Romano Pontefice;Dio, d’altra parte, si mostra nelle piccole cose, invece no, si è preferito scadere, indulgere e compiacersi dell’eclatante, del grandioso, del pacchiano.
La Croce crollata, che venne provvidenzialmente spostata da Brescia a Cevo (bene avevano visto i bresciani a disfarsene), avrà sicuramente superato un collaudo, una valutazione di impatto ambientale e le altre perizie imposte dal caso: è proprio in quelle perizie, in quelle firme, che speriamo la magistratura trovi le risposte a tutte le domande – opportune ed inopportune – che in questi giorni si sono sollevate.
Ci sarà stato un ingegnere, un architetto, un tecnico che ha dato il via libera alla sistemazione della Croce.
Un passo evangelico ci esorta a dare a Dio quel che è di Dio ed a Cesare quel che è di Cesare: non si cerchino, quindi, risposte ad una vicenda umana – tragicamente umana! – nelle coincidenze o nei facili sentimentalismi, ma nell’incuria e nella leggerezza degli uomini.

Associazione Liberi e Forti, il PresidenteAnitori Giuseppe

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