Stamina, medici “pentiti”: «Leggerezza»

Una ventina i dottori "pentiti" che hanno rilasciato dichiarazioni per favorire l'accesso alle cure con il discusso metodo.

(red.) «Non conosco nulla del metodo Stamina», «Non ho rilevato nessun miglioramento concreto nei pazienti», «Un metodo sperimentale senza fondamento scientifico» e ancora «Mi vergogno della mia leggerezza» e «Mi sono lasciato ingannare dalla parola “compassionevole”».
Sono tutte dichiarazioni rese da medici “pentiti”, circa una ventina, che hanno firmato certificazioni per pazienti trattati con il metodo Stamina che si rivolgevano ai vari tribunali del lavoro in Italia per ottenere l’accesso o il proseguimento delle cure effettuate al Civile di Brescia. Le loro dichiarazioni sono contenute nell’atto di chiusura indagini della procura di Torino.
Le certificazioni sui presunti miglioramenti venivano portate da Vannoni a dimostrazione della validità del metodo e avrebbero indotto in errore i tribunali del lavoro che in circa 180 casi si sono espressi dando ragione ai pazienti e autorizzando le cure. Inoltre, secondo la procura di Torino, il ricorso stesso ai tribunali del lavoro sarebbe parte di una strategia studiata per arrivare all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie alla terapia.
Nella nota integrativa al bilancio 2012 della
Medestea Stemcells srl, Merizzi scrive che «l’eccezionalità dei risultati clinici ottenuti presso l’ospedale di Brescia ha consentito di superare il blocco alle terapie imposto a marzo 2012 attraverso ordinanze dei giudici civili», per poi aggiungere: «Nel frattempo la reazione delle famiglie dei malati e di diverse associazioni ha scatenato un’attività mediatica di forte impatto che ha indotto il Ministro della Salute (Balduzzi, ndr.) a emettere un decreto che consente alla Stamina Foundation di arruolare nuovi pazienti di patologie rare e continuare le terapie presso l’ospedale di Brescia per 18 mesi». E conclude: «Questo decreto è di fondamentale importanza perchè ci consente di presentare all’estero la cura con staminali sotto una veste di piena legalità». «Contatti avanzati sono in corso in Messico, Hong Kong e Svizzera», spiega nella nota Merizzi.

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