«Era un Papa, era un uomo, era mio amico»

Il film tv di Rai1 «Non avere paura» racconta l'amicizia nata sulle montagne dell'Adamello tra Papa Wojtyla e il bresciano Lino Zani.

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(b.m.) Durante il giorno fissato, domenica 27 aprile, per la canonizzazione di Giovanni Paolo II, andrà in onda su Rai 1 il film tv «Non avere paura – Un’amicizia con papa Wojtyla», che racconta il pontefice da un punto di vista privato: la sua vita da uomo comune, che ama le montagne, la neve e lo sci.
Una storia che trascina con sé la forte amicizia stretta con la guida alpina e maestro di sci Lino Zani, bresciano di Temù, che ha accompagnato il suo caro amico Karol sulle nevi del ghiacciaio dell’Adamello nel 1984 e nel 1988 ed in altre innumerevoli “gite” non solo sulle montagne bresciane.
Il film tv, diretto da Andrea Porporati, con Giorgio Pasotti nelle vesti della guida alpina e con Aleksei Guskov in quelle del papa, racconta nei minimi dettagli questo comune, ma profondo rapporto nato fra i due sulle montagne.
Il regista ricorda l’importante aiuto fornito da Lino Zani per una vera e realistica rappresentazione del movie; infatti, grazie alle sue testimonianze ed al suo impegno di guida, anche durante le varie scalate che ha dovuto affrontare Pasotti nel recitare, ha dato un forte contributo per richiamare la sensibilità e la naturalezza, che era nata tra lui e il papa.
Il maestro di sci, quando narra le vicende vissute, fa intendere di aver affrontato un vero e proprio percorso spirituale: infatti grazie a quell’incontro ha capito quali sono effettivamente i doveri di un uomo ed i valori della responsabilità. Un’amicizia che gli ha cambiato la vita, che nella sua incredibilità ha tutti quegli aspetti di una vicenda semplice e comune, trascritta anche nel suo libro «Era santo era un uomo – Il volto privato di papa Wojtyla», dal quale è stata appunto tratta la fiction Rai.
I due s’incontrano il 16 luglio del 1984, momento indimenticabile per Lino, e strinsero quell’amicizia che li accompagnò poi anche nelle successive escursioni insieme. La guida afferma infine che Karol gli ha salvato la vita per ben due volte e che aveva intuito già trent’anni fa che santo quel Papa lo era stato sin da subito.

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