Pasqua, a Brescia vince la tradizione

Sulle tavole delle festività pasquali vince la "cucina della nonna". Piatti semplici e gustosi, con un occhio anche (in tempo di crisi) al portafoglio.

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(b.m.) Altro che ricette originali di Masterchef, altro che pietanze esotiche e prodotti importati dall’estero, a Brescia anche quest’anno trionfa sulla tavola pasquale la classica ricetta tradizionale: i veri protagonisti sono l’ agnello, cucinato di solito al forno, ma anche in padella o allo spiedo, e le uova, accostate ai prodotti legati alla stagione come i carciofi, le fave e i cereali, la cui combinazione è capace di dare il giusto tocco di raffinatezza.
Foodblogger, chef stellati e nutrizionisti di ogni genere si sono fronteggiati in queste ultime settimane per realizzare le migliori ricette da portare in tavola: il risultato ha portato ad un podio in cui il primo posto, per i bresciani, viene aggiudicato anche quest’anno alla “cucina della nonna”, che si piazza davanti a tutti, riscoprendo i prodotti legati al territorio e quelli meno costosi, che accostati insieme riescono a dare il giusto sapore a questa Pasqua in tavola. Un traguardo importante, ma non così scontato in questi giorni, dove l’alta cucina di Masterchef ha richiamato tutti i riflettori. Brescia, la città lombarda più attrattiva per l’export agroalimentare verso gli Stati Uniti, sceglie la propria tradizione e tutti i suoi antichi sapori.
Per quanto riguarda la preparazione della tavola, si utilizzano pochi oggetti, essenziali quindi e senza sfarzosità, in cui protagonisti sono colori come il giallo uovo e il verde acido, che rimandano al concetto di luce del giorno e di primavera, del “vivere all’aria aperta”.
Tutto ciò a conferma di come questa festività, sia nella preparazione dei piatti che nell’allestimento della tavola, metta in risalto la  tradizione e  quelle ricette antiche ma rassicuranti, realizzate con ingredienti semplici e senza tempo.
Nota rilevante è il dato che molti cittadini hanno optato per una Pasqua vegana, che vuole mettere in luce l’assurdità del sacrificio degli agnelli in questo periodo. Proprio dalle parole di Silvia Felappi, responsabile delle campagne “veg” dell’associazione Animal Amnesty risulta che  «mai come quest’anno la consapevolezza verso i temi alimentari è stata così alta».
per la Pasqua 2014, quindi,  sono stati rovesciati molti pronostici sui piatti che accompagnano questa festività nelle case dei bresciani, ma questi dati sorprendenti non hanno comportato l’esclusione del dolce principe, insieme alla colomba, dell’uovo di cioccolato, naturalmente, almeno ai giorni d’oggi, perché in passato ci si accontentava di uova sode. Sì all’uovo di cioccolata allora, e che sia di qualità.
Sulle tavole pasquali vince la cucina locale, perché si riaffermano i sapori classici, quei sapori che rassicurano la gente, venendo facilmente ricollegati al momento di festa ed essendo realizzati con ingredienti che hanno un costo inferiore sul mercato.
Pasqua è (anche) un momento importante di unione e di riflessione familiare, di riscoperta delle radici e delle tradizioni: facciamo in modo che si possa godere di questo tempo, e non solo a tavola.

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