Piazza Affari, A2A a picco (-2,37%)

I prezzi sono infatti calati, da inizio 2014, del 10% e per Goldman Sachs l'ebitda dovrebbe subire una flessione del 5% su base annua.

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    (red.) La multiutility A2A dei Comuni di Brescia e Milano cede a Piazza Affari il 2,37%, scendendo a quota 0,864 euro e facendo peggio del mercato (-1,67%) dopo che gli analisti di Goldman Sachs hanno ribadito il rating sell e il target price a 0,85 euro prospettando, per quest’anno e il prossimo, un’ulteriore pressione sull’attività di generazione di energia della società a causa del recente calo registrato dai prezzi dell’energia in Italia.
    I prezzi sono infatti calati, da inizio 2014, del 10% e per Goldman Sachs l’ebitda di quest’anno dell’utility dovrebbe subire una flessione del 5% su base annua, mentre la guidance della società prevede un ebitda piatto. A2A presenterà il nuovo piano industriale il prossimo autunno e la banca d’affari si aspetta una revisione al ribasso della guidance sull’ebitda 2015, attualmente pari a 1,310 miliardi contro i 1,049 miliardi stimati di Goldman Sachs.
    Il rapporto debito netto/ebitda dovrebbe calare a 3,2 volte nel 2015 e a 2,1 volte nel 2017, a fronte delle 3,4 volte dello scorso anno. Quanto ai dividendi, A2A dovrebbe confermare il livello di payout del 60% ma la cedola stimata da Goldman Sachs per il 2014-2015 è inferiore del 2%-14% rispetto a quella del consenso: il broker stima un dividendo sul bilancio 2014 e 2015 di 0,03 euro (in linea con il 2013) e sul bilancio 2016 a 0,04 euro per azione.
    Gli esperti hanno anche osservato che storicamente il prezzo delle azioni è stato maggiormente correlato con l’eps piuttosto che con il flusso di cassa e nel periodo 2014-2017 l’utile per azione dovrebbe muoversi in un range compreso tra il -2% e il +4%, riflettendo un minor contributo dalla divisione Energy e un maggiore impatto dalla rete del teleriscaldamento.
    Per gli esperti, A2A è scambiata a un multiplo prezzo/utile 2015 superiore del 10-16% rispetto a quello delle aziende concorrenti seguite dal broker. Dopo che i Comuni di Brescia e Milano, principali azionisti di A2A, hanno annunciato l’intenzione di vendere una quota del 5% del capitale dell’utility entro la fine della primavera, un eccesso di carta sul mercato (overhang) potrebbe ulteriormente pesare sull’andamento del titolo nel breve periodo.

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