Amianto e rifiuti, il bilancio della Loggia

Per gestire al meglio tali problematiche, è stato costituito un gruppo di lavoro di funzionari e tecnici. Fondra: "Tanti gli interventi messi in campo".

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(red.) Immobili con coperture in cemento-amianto, abbandono abusivo di rifiuti in aree pubbliche e private, inconvenienti igienico-sanitari.
Sono tante le segnalazioni che arrivano quotidianamente al settore Ambiente e Protezione Civile del Comune di Brescia. Per gestire al meglio tali problematiche, il settore ha costituito un gruppo di lavoro di funzionari e tecnici che analizza e dà seguito alle varie fasi procedurali di ogni singola problematica, dall’acquisizione e valutazione del caso segnalato all’individuazione del responsabile, sino alla emanazione di provvedimenti anche coattivi nei confronti dei responsabili o dei proprietari degli immobili o aree oggetto della problematica, nel caso in cui non provvedano alla soluzione dei problemi.
«In sei mesi di attività del gruppo di lavoro», dichiara l’assessore Gianluigi Fondra, «numerosi sono stati gli interventi messi in campo con risultati in termini di efficacia davvero soddisfacenti, pur a fronte di scarsissime risorse, considerando che il gruppo di funzionari e tecnici (tre addetti) ha anche altre competenze nel settore». L’assessore è soddisfatto per quanto si sta facendo anche in tematiche ambientali come queste, fonte di grande attenzione da parte della cittadinanza ed è risoluto nella convinzione che «vivere in una Città pulita e decorosa contribuisce ad essere più felici». Vale la pena quindi di tracciare un bilancio dell’attività di questo semestre.
La Legge Regionale n.17 del 31 luglio 2012 impone ai proprietari di procedere alla rimozione o alla bonifica delle coperture entro tempi definiti che variano in base all’indice di degrado delle coperture stesse. Nel 2013 si è costituito un gruppo di lavoro tecnico-amministrativo all’interno del Settore Ambiente e protezione Civile e contemporaneamente un tavolo tecnico di confronto con Asl – dipartimento di Prevenzione Medico. Ne è derivata una procedura di accertamento che prevede sopralluoghi sui siti interessati dalla presenza di coperture in cemento-amianto, sia a iniziativa d’ufficio che sulla base di esposti o segnalazioni dei cittadini e conseguente emanazione di diffida formale nel caso in cui non sia stata effettuata la bonifica prevista. Parallelamente è stata creata sul sito del Comune una sezione apposita titolata “Cosa fare in caso di amianto” (http://www.comune.brescia.it/servizi/ambienteeverde/Ambiente/Pagine/amianto.aspx) con l’obiettivo di indirizzare il cittadino ad una più facile lettura e comprensione delle diverse incombenze richieste dalla normativa: come fare la denuncia all’Asl, come calcolare l’indice di degrado, come smaltire correttamente l’amianto. Nella primavera 2013, a poche settimane dall’entrata in vigore della legge regionale, il settore Ambiente e Protezione Civile ha organizzato un evento pubblico presso il locale Museo di Scienze cui hanno partecipato in qualità di relatori, oltre a personale del settore, anche medici dell’Asl e tecnici di Arpa. Il Convegno ha avuto un successo inaspettato con una partecipazione di oltre 200 persone. Nel corso dell’ultimo semestre il settore ha avviato circa 50 accertamenti in loco, con altrettante aperture di procedimento e ha emanato 20 diffide. I luoghi in cui sono avvenuti gli interventi interessano tutte le zone di Brescia, con particolare accentuazione alla periferia ovest e ad alcune aziende artigianali ed industriali dismesse.
Sono stati avviati circa 150 contatti con cittadini proprietari di immobili con coperture in cemento-amianto che hanno seguito, supportati dal Comune, le procedure di censimento e calcolo dell’indice di degrado; rappresentanti di importanti aziende i cui edifici hanno coperture in cemento-amianto con i quali si sono avviati confronti per un crono programma di bonifica; geometri e professionisti che si occupano di bonifiche e smaltimento del cemento-amianto; cittadini comuni che si sono recati presso gli uffici del settore o hanno telefonato alla segreteria per ricevere informazioni; associazioni ambientaliste per attività di proficuo confronto. Oltre il 70% dei procedimenti avviati sono terminati con la bonifica della copertura e il rifacimento del tetto. È allo studio inoltre una possibile convenzione con aziende specializzate per agevolazioni relativamente allo smaltimento di piccoli quantitativi di amianto.
In caso di abbandono abusivo di rifiuti su aree pubbliche o private, il settore Ambiente e Protezione Civile interviene, in applicazione del Testo Unico dell’Ambiente-D.Lgs. n.152/2006, accertando innanzitutto le generalità del proprietario in caso di area privata ed effettuando ricerche specifiche per risalire all’effettivo trasgressore. Dopo uno specifico sopralluogo per verificare la natura del rifiuto, viene avviato il procedimento amministrativo, contestando al trasgressore, proprietario o affittuario di area privata, la presenza dei rifiuti abbandonati. Viene poi imposto, prima con diffida e in caso di inottemperanza con ordinanza, la rimozione dei rifiuti e, in caso di contaminazione del suolo, la bonifica dell’area. In alcuni casi di particolare gravità è necessario procedere alla redazione di un piano di rimozione o smaltimento dei rifiuti che viene sottoposto al parere tecnico-ambientale dell’Arpa prima di essere approvato. Una volta effettuate le operazioni di rimozione o di smaltimento si procede, dopo idoneo sopralluogo e in caso di esito positivo, alla comunicazione di conclusione del procedimento.
Nell’ultimo semestre sono stati 21 i casi avviati o fatti oggetto di nuove fasi procedurali da parte del gruppo di lavoro, sette dei quali si sono conclusi con esito positivo. Gli interventi hanno riguardato non solo immobili residenziali ma anche aree interessate da attività produttive, artigianali o industriali. Nel caso di due immobili della zona industriale della città, a causa dell’inadempienza dei responsabili, si è dovuto attivare un intervento in via sostitutiva da parte dell’ente e procedere al recupero delle somme anticipate, secondo quanto previsto dal D.Lgs 152/2006. L’aspetto più difficile da trattare riguarda i casi di abbandono di rifiuti su area pubblica. Dopo i sopralluoghi effettuati congiuntamente alla Polizia Locale, si deve procedere direttamente, tramite ditta specializzata, alla pulizia del luogo. Negli ultimi mesi sono stati ben 24 gli interventi effettuati che hanno riguardato, nella maggioranza dei casi, la rimozione e smaltimento di scarti di lavori edili, cartongesso, rifiuti ingombranti quali divani e mobili o frigoriferi ma anche, purtroppo, lastre di Eternit. Le vie maggiormente interessate sono state via Ghislandi, via del Rampino, via Buffalora, la zona industriale in generale e le sponde del fiume Mella.
Si tratta di un fenomeno sul quale l’amministrazione si sta impegnando anche con controlli preventivi. Per tale motivo l’assessore Fondra invita tutti i cittadini «a segnalare, anche via mail, telefonicamente tali situazioni e qualunque elemento utile agli uffici per effettuare una azione il più possibile efficace». Gli inconvenienti igienici riguardano soprattutto aree private, di singole unità o condominiali, trascurate nel tempo o fatte oggetto di depositi disordinati di materiali. In questi casi si applicano le procedure previste dagli articoli 11 e 70 del regolamento di Polizia Urbana che prevede, oltre alla sanzione, anche l’obbligo di ripristino dello stato dei luoghi.
In seguito alla segnalazione, è previsto un sopralluogo tecnico e l’invito, a carico del proprietario o dell’effettivo utilizzatore, al ripristino di adeguate condizioni igieniche. In caso di inottemperanza viene inviata alla Polizia Locale una dettagliata relazione per l’applicazione della sanzione prevista dall’articolo 11 del regolamento. In caso di ulteriore inottemperanza si procede alla diffida, alla quale segue l’applicazione di una ulteriore sanzione amministrativa ai sensi dell’articolo 70. Il gruppo di lavoro non si limita quindi a effettuare sopralluoghi ma contatta i vicini di casa dell’interessato, lo convoca per approfondimenti o valutazioni e coinvolge l’Asl in caso di pericolo per l’ambiente o per la salute delle persone. Nel corso dell’ultimo semestre le pratiche trattate per inconvenienti igienici sono state 16, dieci delle quali risolte positivamente. Le casistiche affrontate sono state le più diverse: dal giardino trasformato in deposito di materiali vari, all’area incolta invasa da sterpaglie, rifiuti e insetti e animali sgraditi, al caso dell’area verde privata utilizzata come deposito per lastre di Eternit.
«Il tema della tutela del decoro urbano è una priorità per l’amministrazione comunale», conclude l’assessore Fondra, «tema che vede in campo tutte le energie disponibili e possibili sia sul tema della prevenzione che su quello sanzionatorio, ma è importante la collaborazione dei cittadini che possono essere preziosi alleati per segnalare le situazioni critiche».

 

 

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