Scalvini: «Ecco la coprogettazione»

(red.) E’ tempo di lavoro e progettazione all’assessorato dei Servizi sociali di Brescia. Il 18 marzo, in consiglio era stato annunciata la strada che la Loggia intende perseguire, ovvero quella della progettazione partecipata con le cooperative.
Lunedì 7 aprile in Loggia l’assessore Felice Scalvini ha presentato gli sviluppi del progetto con i membri della commissione presieduta da Mafalda Gritti. «Il Comune – dice Scalvini – non affiderà più la gestione di un servizio a uno o più soggetti, ma individuerà in modo sommario un bisogno e la tipologia di interventi necessari per farvi fronte e lancerà un bando per raccogliere la disponibilità dei soggetti interessati a vario titolo; poi selezionerà gli interlocutori con i quali progettare gli interventi».
Tre gli ambiti di lavoro, con l’obiettivo di«un sistema integrato di risposte». Qualche cifra è stata già snocciolata: per i minori e i giovani saranno stanziati rispettivamente 500 mila e 750 mila euro l’anno. Ancora qualche incertezza economica, invece, sul denaro da destinare agli anziani. Ma Scalvini ha le idee chiare almeno sull’area su cui si concentreranno gli interventi: San Polo e Sanpolino, considerate le zone più “vecchie” della città.
Tiepide e costruttive per ora le critiche dalle minoranze che non si oppongono frontalmente all’iniziativa. Solo Nicola Gallizioli (Lega Nord) mette in guardia dalla competizione fra piccole e grandi cooperative. Ma Scalvini si dice fiducioso: «Bisogna imparare a collaborare», dice.