Rischio esondazioni: un nuovo progetto

A darne notizia gli assessori regionali Beccalossi e Bordonali che, mercoledì 30 ottobre, hanno incontrato i rappresentanti dei Comuni interessati, Comunità montana e Provincia.

(red.) Gli assessori regionali bresciani Viviana Beccalossi e Simona Bordonali hanno annunciato un nuovo progetto per la messa in sicurezza dell’Oglio e della Valcamonica.
L’area, infatti, è soggetta a rischi di due tipi diversi: da una parte, quelli dovuti alle esondazioni del fiume, dall’altra, quelli riguardanti le colate franose della Val Rabbia. Mercoledì 30 ottobre, i due assessori hanno incontrato i sindaci dei comuni compresi tra Sonico e Malonno (ripetutamente colpiti da frane ed esondazioni) , i rappresentanti della Comunità montana Valcamonica e quelli della Provincia di Brescia.
«Si è trattato – ha spiegato Beccalossi – di un incontro che testimonia la grandissima attenzione della Regione Lombardia per questo problema, con la priorità di preservare l’incolumità  degli abitanti, le attività economiche e la viabilità». Il nuovo progetto, i cui lavori potrebbero partire a marzo 2014 per concludersi entro l’estate, richiederà un ulteriore stanziamento di circa 4,5 milioni di euro. «Il nostro impegno – ha dichiarato Beccalossi –  è quello di reperire questi fondi quanto prima».
Durante il tavolo di discussione, le parti si sono accordate per mettere in atto, nel corso dei prossimi mesi,  una grande esercitazione di protezione civile per conoscere a fondo le problematiche dell’area interessata.
«L’incontro – ha sottolineato Simona Bordonali – è stato davvero proficuo e ha portato a una soluzione condivisa. Abbiamo avuto modo di confrontarci con i sindaci e i rappresentanti istituzionali della Valcamonica per prendere impegni chiari nei confronti dei cittadini. Abbiamo trovato risposte concrete alle esigenze del territorio per evitare che venga nuovamente messa in pericolo lasicurezza dei residenti della Valle. I progetti realizzati finora sono stati utili, ma non hanno risolto il problema nel complesso. È  dunque giunto il momento di procedere con un intervento strutturale».

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