“Valcamonica divisa a metà: a chi interessa?”

Il coordinatore di Sel Daniel Spadacini lamenta lo stato disastroso della mobilità. "Statale 42 ridotta a colabrodo".

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    (red.) «Una valle divisa a metà, ma interessa a qualcuno?».
    Daniel Spadacini, coordinatore Sel della Valle Camonica, commenta quanto accaduto nelle ultime ore, dopo l‘esondazione del fiume Oglio, nella provincia di Brescia.  «La situazione della viabilità in valle Camonica ha oltrepassato il limite da parecchi anni ed il maltempo di questi giorni ha evidenziato la criticità della cosa. Ma esistono delle alternative? Secondo il centrodestra che governa regione e provincia pare di no, visto che nonostante la frana dello scorso luglio 2012 a Sonico, verrà fatto solo il minimo necessario per riaprire la strada. Come un disco rotto riecheggia la solita accusa rivolta allo stato centraledi bloccare fondi, ma guarda caso è apparsa recentemente la notizia dell’investimento di un milione di euro da parte della regione per la pubblicazione di un giornaletto auto-celebrativo della Lega che ci racconta le mirabolanti imprese di Maroni».
    Disastrosa, per Spadacini, anche la situazione dei mezzi pubblici. «Il sistema del Tpl camuno non è adatto ed è totalmente inutile al nostro territorio, ma piuttosto che investire per migliorarlo bisogna dare priorità all’inutile tav, i pendolari camuni ringraziano. Ed un ulteriore ringraziamento lo inviano a coloro che gestiscono la macroregione del nord, visto che da dicembre verranno soppressi dei treni fondamentali per poter dirigersi a Milano. Ma perchè agevolare la vita a chi già compie mirabolanti sacrifici per recarsi al  lavoro, come se la condizione di pendolare mettesse allegria, a chi magari si alza prima dell’alba e come dolce risveglio sale su di un treno lercio e freddo. Ma questo problema si risolverà con la soppressione dei treni. Morale della favola oggi ci troviamo con mezza valle isolata ed irraggiungibile. Ma ovviamente la cosa non interessa a nessuno, o meglio interessa solo quando ci si avvicina alle elezioni per promettere come solito l’impossibile. A nome dei camuni rivolgo un ringraziamento a chi si preoccupa dei cantieri della tav e non di un valle divisa a metà, a chi pensa a costruire doppioni di autostrade e ci lascia la statale 42 ridotta un colabrodo ed intasata di auto da mattina a sera».

     

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