Inail, il rimborso arriva 60anni dopo

È successo alle nipoti di un operaio di Nave, vittima di un infortunio sul lavoro nel 1954. L’indennizzo promesso 59 anni dopo il tragico episodio ammonta a 444,76 euro.

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(red.) Una storia che ha dell’incredibile e lascia un po’ di amaro in bocca, quella che riguarda due sorelle di Nave (Brescia).
Qualche giorno fa, infatti, le donne si sono viste recapitare una raccomandata che annunciava la dipartita di un parente morto sul lavoro. L’Inail, quindi, avvisava le due sorelle che avrebbe erogato ai parenti della vittima una somma come «conguaglio di una prestazione economica maturata prima del decesso». E fin qui nulla di strano.
Il parente in questione, però, Severino Busacchini, uno zio delle due donne,  perse la vita in un’acciaieria di Nave dove lavorava come operaio il 30 marzo 1954. Ben 59 anni fa. E l’indennizzo promesso agli eredi ammonta a 444,76 euro. Certo, se ai giorni nostri la cifra non pare molto alta, le cose cambiano se si pensa che lo stipendio medio di un operaio negli anni ’50 si aggirava intorno alle 40mila lire al mese.
In ogni caso, comunque, per ricevere il rimborso, le due sorelle dovrebbero ora presentarsi all’Inail con una serie di documenti che attestino il legame di parentela con il signor Busacchini. Considerando i tempi necessari alla preparazione dei documenti e la lentezza della burocrazia, quindi, le due sorelle stanno ora pensando di  lasciar perdere la questione.

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