Rimborsi, Corte dei Conti contesta 500mila euro

Sono queste le conclusioni dell'attività investigativa della procura lombarda sulle spese dei gruppi del consiglio regionale dei gruppi Pdl e Lega.

(red.) Danno erariale alla Regione Lombardia e rimborsi contestati per 500 mila euro. Sono queste le conclusioni dell’attività investigativa della procura della Corte dei Conti lombarda sui rimborsi dei gruppi del consiglio regionale della Lombardia di Pdl e Lega.
Nella vicenda, lo ricordiamo, dei presunti “rimborsi gonfiati”, sono coinvolti anche esponenti politici bresciani.
“Sono stati emessi vari inviti a dedurre da parte della procura della Corte dei Conti della Regione Lombardia nei confronti di un primo gruppo di consiglieri regionali lombardi già appartenenti ai gruppi consiliari del Popolo della Liberta e della Lega, con cui sono stati contestati danni erariali per quasi euro 500mila a carico della Regione Lombardia in ordine ai rimborsi ottenuti tramite i gruppi per spese del tutto estranee al mandato consiliare e spesso palesemente attinenti interessi personali del singolo consigliere”.
E’ quanto spiega in una nota la stessa Procura, sottolineando che le attività investigative, coordinate e dirette dal Procuratore Regionale Antonio Caruso e dal Sostituto Procuratore Adriano Gribaudo e condotte dalla Guardia di Finanza di Milano, “hanno consentito, anche per effetto della stretta collaborazione attuata con la procura della Repubblica presso il tribunale di Milano, l’accertamento di un danno erariale connesso all’illecita gestione dei fondi posti a disposizione dei gruppi consiliari regionali dalla Regione Lombardia ai sensi delle leggi regionali n. 17 del 7 maggio 1992 e n. 34 del 27 ottobre 1972”.
Sempre secondo quanto riferito dalla procura della Corte dei Conti regionale, tra i destinatari delle contestazioni per danno erariale “vi sono oltre ai singoli consiglieri regionali beneficiari dei rimborsi, anche i presidenti dei gruppi consiliari interessati cui è affidato il compito e la responsabilità di gestire i fondi attribuiti ai gruppi stessi, ferma restando l’emissione da parte della procura della Corte dei Conti di ogni ulteriore atto nei confronti di altri consiglieri regionali, appartenenti ad ogni gruppo della cessata legislatura, per ogni danno che sarà accertato”.
Sono 7, per il momento, i consiglieri regionali di Lega e Pdl della precedente legislatura nei confronti dei quali ha emesso altrettanti inviti a dedurre. Si tratta dei primi casi vagliati dai magistrati amministrativi, ma a breve verranno analizzate anche le spese degli altri gruppi consiliari della regione.
Tra le spese disinvolte che avrebbero prodotto un danno all’erario, sono finite sotto la lente dei giudici oltre 62.600 euro di rimborsi chiesti dal capogruppo del Carroccio Stefano Galli, che con i soldi pubblici ha pagato 6.180 euro per 103 coperti per il pranzo di nozze della figlia il 16 giugno 2010. Una spesa che per i magistrati contabili “risultata palesemente illegittima” e rivela il “grandissimo disprezzo serbato nell’esercizio delle funzioni pubbliche rivestite” da Galli, che in qualità di capogruppo avrebbe dovuto vigilare sull’impiego dei soldi pubblici.
Hanno ricevuto un invito a dedurre anche i suoi colleghi di partito Luciana Ruffinelli, che dovrà giustificare come ha speso oltre 53.300 euro tra cui figurano anche happy hour, gastronomia , salumi, musei, cataloghi, caffè, mon cheri, e perfino confezioni da 1 kg di gelato. Fabrizio Cecchetti dovrà dedurre per oltre 59 mila euro soprattutto in taxi, tecnologia e svariati rimborsi da 225 euro per diversi telefoni e a Pierluigi Toscani (leghista di Rovato) sono stati contestati oltre 32.400 euro, tra cui caramelle Ricola e salsiccia di Norimberga. Il record, però, è di Gianluca Rinaldin del Pdl, che dovrà dedurre per gli oltre 112 mila euro spesi soprattutto in tecnologia e telefono.
Taxi, ipad e cene a Nicole Minetti, che dovrà rispondere per ‘soli’ 27.750 euro, mentre il suo collega di partito Alessandro Colucci per oltre 82 mila. Tutti avranno 45 giorni di tempo per motivare queste spese e poi dovranno risarcire. Già lo scorso 13 maggio i magistrati contabili avevano contestato oltre un 1 di euro di fondi utilizzati in modo irregolare dai gruppi consiliari della Regione Lombardia nel 2012, su un totale di 3 milioni 736mila euro utilizzati dai consiglieri della passata legislatura. L’ufficio di presidenza della Regione aveva deciso di sospendere l’erogazione dei 220.212 euro stanziati per il trimestre aprile-giugno del 2013. Sul fronte penale, sono stati indagati dalla Procura di Milano 91 consiglieri tra maggioranza e opposizione per le ‘spese pazze’ al Pirellone.

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